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Attualità sabato 09 settembre 2017 ore 16:39

Di nuovo sul monte con la bandiera di Salò

Foto Facebook Manfredo Bianchi

Il professore al centro delle polemiche per aver mostrato il vessillo della Rsi sul monte Sagro è salito con altre cinque persone in cima al Brugiana



CARRARA — Ci risiamo. Un nuovo post su Facebook con la bandiera della Repubblica di Salò sventolata in aria sul monte Brugiana, sopra Massa. Ad agosto lo stesso gesto compiuto da Manfredo Bianchi sul monte Sagro nei pressi di Vinca, dove il 24 agosto 1944 i nazifascisti uccisero 173 civili, aveva sollevato una bufera. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, pochi giorni dopo, ha dato mandato all'Avvocatura regionale di procedere con la denuncia alla Procura della Repubblica sulla base delle leggi che vietano l'apologia di fascismo. Poi la passeggiata antifascista organizzata dall'Anpi sul Sagro, con don Raffaello Piagentini, parroco del duomo di Carrara, i sindaci di Fivizzano e Fosdinovo e i rappresentanti del Comune di Carrara. E ancora, un esposto contro Bianchi, per apologia del fascismo, è stato intanto presentato dall'associazione culturale ''Fischia il vento'' di Albenga.

Ora la nuova foto che ritrae Bianchi con altre cinque persone, tra cui Maurizio Lorenzoni candidato sindaco per il centrodestra a Carrara dove ora è capogruppo di Fi, mentre mostrano un tricolore, una bandiera della Rsi e uno striscione con scritto: ''Per l'unità nazionale, per la dignità dei vinti, contro la legge Fiano Boldrini, contro i crimini di guerra e del dopo guerra''. 

Lo stesso Bianchi, in una nota, ha spiegato di essere salito "assieme a un gruppo di camerati" sul Brugiana, sventolando la bandiera italiana e quella della Rsi, la prima simbolo "della patria", la seconda "dell'onore dei vinti. Mi auguro questa volta che si provi a capire evitando le reazioni spropositate precedenti" aggiunge, affermando tra l'altro che la legge Boldrini Fiano è "liberticida e incostituzionale". "Non permetto a nessuno - ha poi aggiunto - di dire che le mie iniziative sono uno sfregio alle vittime della guerra. Le piango tutte, quelle degli eccidi, dei bombardamenti, delle feroci vendette del dopo guerra". 


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