Economia giovedì 04 maggio 2017 ore 17:20
ChiantiBanca, assemblea ad alta tensione
Gian Pietro Castaldi ha chiesto di non inserire alcuna qualifica accanto ai nomi della lista di cui fa parte. Bini Smaghi: "Attacchi pretestuosi"
SAN CASCIANO — A dieci giorni dall'assemblea dei soci di ChiantiBanca che dovrà eleggere i nuovi vertici dell'istituto, sale la tensione fra le due liste di candidati presentate nelle scorse settimane, una che fa capo all'attuale presidente Lorenzo Bini Smaghi e l'altra al commercialista fiorentino Gian Pietro Castaldi.
La commissione elettorale di ChiantiBanca ha reso noto che proprio Castaldi ha chiesto che nessun nome della sua lista Fedeltà alla Storia e alla Cooperazione, a partire dal suo, sia associato alla qualifica di presidente. La stessa lista ha poi spiegato che la richiesta è motivata dall'intenzione di "mantenere il confronto sui temi e i contenuti allontanando ogni tentativo di interpretazioni personalistiche".
"In caso di successo - prosegue la nota - il presidente sarà indicato nella prima riunione del consiglio di amministrazione, così come del resto previsto dallo Statuto".
"Il gruppo di persone che ha scelto di candidarsi nella lista vuole mettere a disposizione della banca competenza, impegno e passione - si legge ancora nella nota - perseguendo un programma di sviluppo sostenibile e di fedeltà ai valori di cooperazione e senza inutili strumentalizzazioni a fini elettorali. Nei prossimi giorni i componenti della lista Fedeltà alla storia e alla cooperazione, ciascuno per le proprie competenze e nei rispettivi territori di rappresentanza, illustreranno le ragioni della propria iniziativa: assicurare l''impegno di un gruppo unito al servizio esclusivo della banca e del suo futuro successo".
Di diverso avviso Lorenzo Bini Smaghi.
"Ho appreso stamattina che Gian Pietro Castaldi non intende candidarsi come presidente del consiglio di amministrazione di ChiantiBanca alla prossima assemblea del 14 maggio - è stato il commento dell'attuale presidente di ChiantiBanca in una nota - Rispetto questa decisione che segue di qualche giorno la sua presa di distanza da un comunicato, predisposto a sua insaputa, da ambienti prossimi ai precedenti vertici dimissionati dalla Banca d''Italia qualche settimana fa, che cercano, anche attraverso attacchi personali privi di fondamento e al limite del ridicolo, di tornare a guidare la banca".
"La scelta del futuro consiglio di amministrazione è un momento importante di democrazia economica - ha detto ancora Bini Smaghi - che, per rispetto dei soci, non deve essere delegittimato da argomenti pretestuosi, da attacchi personali o da indebite interferenze esterne ma deve basarsi su elementi oggettivi, sui contenuti dei programmi e sulle professionalità dei componenti delle due liste, i cui profili sono messi a disposizione dei soci sul sito istituzionale della banca".
"Non è accettabile che gruppi di potere esterni cerchino di influenzare le scelte dei soci e della banca, a loro vantaggio - ha concluso Bini Smaghi - Fin quando sarò presidente della banca, mi impegnerò per assicurarne l''autonomia, e la libertà dei soci di decidere il futuro della loro istituzione, sulla base di informazioni complete e corrette".
Nella lista che fa capo a Gian Pietro Castaldi figurano Marco Poli, Ilaria Camiciottoli e Alessia Naldini da San Casciano e Tavarnelle, Cristiano Iacopozzi e Alberto Marini da Firenze e Campi, Roberto Mugnaini, Antonio Balenzano e Valentina Carloni da Siena, Fabrizio Pagliai e Marco Giusti da Prato, Giorgi Petracchi e Marco Barbieri da Pistoia.
Nella lista di Bini Smaghi ci sono Elisabetta Montanaro da Siena, Oliviero Roggi di Firenze, la pratese Maria Lucetta Russotto e poi Giuseppe Liberatore, Emilio Bertini, Massimo Brogi, Pierpaolo Pantanelli, Niccolò Brandini Marcolini, Lorenzo Checcucci, Alberto Guarnieri, Diletta Marzi, Serena Pucci, Duccio Bari, Stefano Maestrini e Giancarlo Zucca.
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