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Attualità venerdì 09 luglio 2021 ore 19:33

Covid, meno reazioni avverse con il mix di vaccini

Lo scrive l'Aifa nel rapporto sulle reazioni avverse registrate dal 27 Dicembre al 26 Giugno. Tutti i dati, compresi quelli su trombosi e miocarditi



ROMA — L'Aifa ha diffuso il sesto rapporto di farmacovigilanza sulle reazioni avverse ai vaccini contro il Covid-19.

Dal rapporto emerge che, in caso di vaccinazioni eterologhe, ovvero con la prima dose effettuata con il siero  AstraZeneca e la seconda con i vaccini Pfizer o Moderna, su un totale di 233mila somministrazioni sono state segnalate solo 27 reazioni avverse, in pratica 12 ogni 100mila dosi inoculate, un numero inferiore rispetto a quelle che si sono verificate utilizzando per la prima dose e il richiamo lo stesso siero. 

I dati dovranno essere ulteriormente implementati ma per adesso i risultati sono confortanti per le migliaia di persone al di sotto dei 60 anni che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca ma dovranno ricevere per il richiamo i sieri di Pfizer e Moderna per ottemperare alle ultime prescrizioni di sicurezza del Ministero.

Per quanto riguarda invece le reazioni avverse in generale, nei 6 mesi presi in considerazione l'Aifa ha ricevuto 76mila segnalazioni su 49 milioni e mezzo di dosi somministrate (11,9%), in pratica 154 reazioni avverse ogni 100mila dosi. 

Nell'87,9% dei casi si è trattato di reazioni non gravi, come dolore nelle sede dell'iniezione, febbre, dolori muscolari, spossatezza, emerse entro le prime 24 ore dall'inoculazione o, più raramente, entro le prime 48.

La maggior parte delle segnalazioni, quasi il 70%, riguarda il vaccino Pfizer Biontech che è anche quello più utilizzato nella campagna vaccinale di massa italiana (70% delle somministrazioni). Lo seguono il vaccino Astrazeneca, 24,7% delle segnalazioni, Moderna (5,2%) e infine il siero monodose Janssen della Johnson & Johnson (1,1%).

Fra le reazioni avverse gravi ci sono stati 14 casi di miocardite (età media 32 anni, 0,03% dei casi ogni 100mila dosi) e di pericardite (età medi 52 anni, 0,1% dei casi ogni 100mila dosi) che adesso sono all'esame del Comitato per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza.

Per quanto riguarda le segnalazioni di sospette trombosi venose dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, i casi segnalati all'Aifa sono 55, hanno interessato persone al di sotto dei 65 anni e non sono tutti attribuibili alla vaccinazione. Per quanto riguarda invece il vaccino Janssen, le segnalazioni di sospetta trombosi venosa sono 9 in persone con un'età media di 45 anni. Anche in questo caso la reazione avversa non è sempre attribuibile alla vaccinazione e, come per AstraZeneca, sono in corso ulteriori valutazioni.

In media di sono verificati 18 eventi gravi ogni 100mila dosi iniettate, indipendentemente dal tipo di vaccino.


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