Attualità mercoledì 10 giugno 2015 ore 15:11
"Crollano le mura storiche di Petriolo"

L'associazione Amici dei Bagni di Petriolo denuncia il cedimento di un tratto delle mura mentre è in corso la costruzione del nuovo viadotto sul Farma
PETRIOLO — "Per la costruzione del nuovo viadotto sul Farma e la demolizione di quello attuale - spiega l'associazione in una nota - Anas ha scelto, per quanto vi fossero percorsi alternativi, di far passare il traffico di mezzi pesanti nell’area termale di Petriolo, su una pista di cantiere a pochi metri di distanza dalla chiesa e dalle mura medievali, attraversando una riserva naturale di grande valore ambientale".
"Oltre a limitare l’accesso ad un lungo tratto del fiume Farma - prosegue la nota - la pista di cantiere pone gravi rischi per la stabilità degli immobili storici, a causa delle vibrazioni prodotte dal traffico di mezzi".
L'associazione ricorda che "già nel luglio 2013 la Soprintendenza di Siena aveva prescritto ad Anas di mettere in sicurezza - prima di iniziare i lavori - gli immobili storici.
"Tuttavia i lavori ed il traffico di mezzi di cantiere sono continuati e solo nel corso del 2014 Anas ha fatto eseguire parziali interventi sulla chiesa e su parte delle mura - racconta ancora l'associazione - Il tratto di mura adiacente il fiume, circa 10 metri dietro la chiesa, per quanto pericolante, non è mai stato oggetto di interventi, in spregio non solo della conservazione delle mura ma anche della sicurezza e dell’incolumità dei bagnanti nel fiume Farma e delle maestranze che transitano sulla pista".
"In un recente incontro
pubblico, Anas ha illustrato i progressi nei lavori, celebrato
l’apertura di alcune centinaia di metri della nuova “senese” ed ha
anche dichiarato che il traffico di mezzi pesanti non ha provocato
nessun danno o lesione alle mura medievali sostenendo che la stabilità
degli immobili è costantemente monitorata da appositi sensori - dichiarano gli Amici dei Bagni di Petriolo -
Le
foto scattate il 1 giugno 2015 documentano invece il crollo di una
parte delle mura; nelle foto si vede che il sensore - teoricamente
installato per monitorare le vibrazioni - non è collegato a nessuna
fonte di alimentazione ed a nessuna centralina che registri i dati.Anas
sostiene che i tecnici incaricati della messa in sicurezza stanno
“valutando”, da oltre un anno, con la competente Soprintendenza quali
tecniche e metodologie siano più adatte per l’intervento".
"Viene da pensare che la metodologia di intervento adottata consista nell’attendere il crollo totale delle mura - conclude l'associazione - Il rischio di crolli era stato ampiamente ed inutilmento denunciato; ora si teme che altre situazioni di rischio, come i “problemi geologici” riscontrati nella costruzione di una pila del viadotto, o come le fuoriuscite di acqua verificatesi nello scavo della galleria non vengano correttamente valutate e controllate".
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