Attualità mercoledì 21 gennaio 2015 ore 17:05
Documento Gotor, nuovi strappi nel Pd toscano
Sette consiglieri regionali e 3 senatori toscani sostengono la posizione di Gotor sull'Italicum contro i capolista bloccati. L'ira di Parrini
FIRENZE — Il documento presentato da Miguel Gotor è stato sottoscritto da 29 senatori del Partito democratico, fra cui i toscani Vannino Chiti, Maria Grazia Gatti e Marco Filippi, ed è stato pubblicamente appoggiato dai consiglieri regionali Vanessa Boretti, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Fabrizio Mattei, Alberto Morelli, Pier Paolo Tognocchi e Gianfranco Venturi, che lo hanno definito "assolutamente condivisibile".
“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale e, soprattutto, in un momento in cui la crisi della rappresentanza politica ha superato ogni livello di guardia, riproporre i capolista bloccati significa creare nuovamente un parlamento di nominati - hanno scritto i sette consiglieri in un comunicato - La nostra voce a favore di questo documento è coerente con la posizione che assumemmo contro il listino bloccato introdotto nella nuova legge elettorale toscana. Sarebbe assolutamente opportuno che il Pd toscano riavviasse un dibattito vero su questo tema in tutte le sue sedi".
Immediata la reazione del segretario regionale del Partito democratico Dario Parrini.
“Ieri sette consiglieri regionali Pd hanno diramato un documento di elogio pubblico a Miguel Gotor e agli altri senatori del Pd che hanno deciso di non attenersi alla linea decisa democraticamente dal loro gruppo - dichiara Parrini in un comunicato - Sono gli stessi consiglieri regionali che nei mesi scorsi si sono fatti beffe della decisione del gruppo Pd in regione sulla riforma elettorale toscana. Succede quindi questo: chi ha commesso una scorrettezza politica loda altri che hanno commesso una scorrettezza politica nella speranza di legittimare e avvalorare così la scorrettezza propria. Ma due torti sommati non fanno una ragione. Spero davvero che cose del genere non si ripetano”.
“La nuova legge elettorale toscana è grandemente positiva - prosegue Parrini - l'Italicum a livello nazionale è anch'esso un grande passo avanti dopo nove anni di chiacchiere inconcludenti. Paragonare i capolista stampati sulla scheda a dei nominati rivela scarsa conoscenza dei sistemi elettorali e un'ostilità viscerale e pregiudiziale verso Renzi, in nome della quale ci si sente in diritto di sostenere anche l'insostenibile”.
Sulla nuova frattura interna intervengono anche i deputati pistoiesi Caterina Bini ed Edoardo Fanucci.
Ai sette consiglieri toscani del Pd firmatari del documento di ieri vorremmo dire che esaltare chi cerca di creare fratture e frenare riforme attese da anni, come la legge elettorale, non fa bene al Pd - scrivono Bini e Fanucci - I cittadini si aspettano da noi delle risposte, anche alla crisi istituzionale che sta attraversando il Paese. La legge elettorale è basilare in questo senso, consentendo certezza del vincitore e stabilità di governo. Purtroppo per alcuni autorevoli esponenti del nostro partito, sia a livello nazionale che regionale, è diventata l’occasione per fare una battaglia tutta in chiave di politica interna”.
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