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Lavoro martedì 01 febbraio 2022 ore 09:05

Scatta il click day per gli stagionali stranieri

Immigrati stranieri - foto di repertorio
Foto di repertorio

Dpmande via web a partire dalle 9. Cinquemila permessi riguardano il comparto dell'agricoltura in toscana ma c'è il problema dei vaccini Covid



TOSCANA — Alle 9 di stamattina è iniziato il secondo click day per autorizzare i lavoratori stranieri stagionali a entrare in Italia secondo i flussi regolati dal governo. 

I datori di lavoro muniti di identità digitale Spid possono inoltrare l'istanza attraverso il sito https://nullaostalavoro.dlci.interno.it . I settori interessati sono quello agricolo e il turistico-alberghiero.

Sono ammessi, nell’ambito della quota di cui sopra, i lavoratori subordinati stagionali non comunitari cittadini dei seguenti Paesi: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

I posti disponibili sono 42mila e almeno 5.000 riguardano i braccianti agricoli impiegati nelle aziende toscane.

Secondo i dati della Coldiretti, in Toscana gli operai agricoli stranieri sono 24mila e rappresentano circa il 42% del totale della forza lavoro nelle campagne e del 46% dei lavoratori stagionali.

"La possibilità di ingresso è importante per salvare i raccolti e garantire, con la ripresa dei contagi Covid, l’approvvigionamento alimentare - spiega Coldiretti in una nota - Con la piena ripresa delle attività agricole è facile prevedere l’accentuarsi della carenza dei lavoratori necessari nelle campagne in un momento in cui si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l’energia e il cibo".

"In questo contesto l’apertura delle frontiere agli stranieri rischia però di essere vanificata dal fatto che molti braccianti provenienti da Paesi extracomunitari non possono lavorare in quanto sono vaccinati contro il Covid con il siero russo Sputnik o con quello cinese Sinovac, che non sono riconosciuti in Italia ed in Europa - sottolinea Coldiretti - Un limite che va superato anche considerando il fatto che un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura".

"Ma per salvare le produzioni made in Italy occorre anche dare la possibilità a chi percepisce ammortizzatori sociali, agli studenti e ai pensionati italiani di essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo - conclude Coldiretti - Un provvedimento che interesserebbe molti toscani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà".



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