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Lavoro giovedì 04 settembre 2014 ore 14:10

Eataly, l'accordo c'è ma non è per tutti

Servizio di Tommaso Tafi

La Cgil ha ottenuto l'assunzione di 50 dipendenti del punto vendita di Firenze entro gennaio. Ma l'intesa non interessa chi ha promosso lo sciopero



FIRENZE — Parte da Firenze il primo tentativo di introdurre una normale dinamica sindacale all'interno di Eataly, il colosso della distribuzione di prodotti enogastronomici di qualità, che lo scorso fine settimana ha vissuto il primo sciopero della sua storia in Italia, proprio nel capoluogo toscano.
I rappresentanti fiorentini di Filcams e Nidil Cgil hanno incontrato ieri Francesco Farinetti, figlio del fondatore di Eataly, e hanno sottoscritto un accordo che prevede da qui a gennaio prossimo, per il punto vendita di Firenze, l'assunzione di 50 lavoratori, attualmente con contratti precari. Si passerebbe così dagli attuali 22 a 72 contratti a tempo indeterminato su una forza lavoro complessiva di 97 persone, rispettando così le proporzioni previste dal contratto nazionale di categoria. 

Ma la Cgil guarda avanti e spera di raggiungere un'intesa con i vertici aziendali per garantire uniformità di trattamento in tutti i negozi Eataly sparsi sul territorio italiano e in quelli di prossima apertura. "Farinetti deve comprendere - ha sottolineato Massimiliano Bianchi della Filctem Cgil Firenze - che, riguardo alle nuove aperture di Eataly, non potra' ricevere sempre un trattamento da start up: bisogna mettersi a un tavolo e stabilire un quadro di regole nazionali, il piu' omogenee possibile, in cui le nuove aperture dovranno essere realizzate".
Per questo il sindacato ha chiesto a Farinetti di prevedere in tutti i punti vendita la possibilità di introdurre un contratto integrativo che, dopo un'iniziale assestamento concesso in fase di apertura, consenta di avere certezza sugli organici e sui tempi di assunzione dei precari. L'obiettivo è arrivare ad avere uno zoccolo duro di assunti ovunque, limitando la quota di contratti a somministrazione, interinali, all'8% del totale

Per quanto riguarda la situazione fiorentina, invece, l'accordo stipulato non riguarderà i 13 dipendenti i cui contratti sono scaduti nei mesi scorsi e nemmeno i tre ragazzi che hanno proclamato lo sciopero del 30 e 31 agosto scorso e che ha acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro all'interno di Eataly. "Se il sindacato non ci tutela - ha tuonato Samuele De Santis, uno dei promotori della sollevazione - saremo costretti a seguire le vie legali e fare vertenza per riavere il nostro lavoro".  


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