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Attualità lunedì 19 ottobre 2020 ore 13:32

"Il coprifuoco anti-Covid inattuabile dai sindaci"

Matteo Biffoni
Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana e sindaco di Prato

Anche l'Anci Toscana per voce del presidente Matteo Biffoni contro le chiusure affidate ai sindaci dal nuovo decreto. "Mai discusse col Governo"



FIRENZE — Anche in Toscana i sindaci non hanno preso per niente bene la norma contenuta nel nuovo decreto anti-Covid illustrato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che affida ai primi cittadini la responsabilità delle eventuali chiusure di strade e piazze dei rispettivi Comuni dopo le 21 per evitare assembramenti e dunque occasioni di contagio.

A sintetizzare la contrarietà diffusa tra i primi cittadini è il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni dopo che già nella primissima mattinata il presidente nazionale Antonio Decaro: "La norma - ha detto Biffoni - non è mai stata oggetto di discussione al tavolo delle decisioni col Governo: così come è stata annunciata è assolutamente inattuabile, è una scorrettezza al leale rapporto fra istituzioni". 

"Da presidente di Anci Toscana e da sindaco di Prato - ha poi aggiunto Biffoni - dico che non può funzionare, non abbiamo le forze sufficienti, non abbiamo i ristori economici , la norma non funziona dal punto di vista delle geografie delle città. Chiediamo subito la riapertura del tavolo di confronto".

In mattinata, in realtà, è arrivata la precisazione del Ministero dell'Interno dopo che, peraltro, dal testo definitivo è stata tolta la parola "sindaci". Il Viminale ha precisato che "o Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico".

"Abbiamo visto che il Governo ha già depurato l'indicazione dei sindaci dalla normativa, ma non funziona lo stesso - ha aggiunto il presidente di Anci Toscana - C'è da chiarire chi fa cosa e come e non certo scaricare la responsabilità sui sindaci che già rispetto a tanti altri se ne prendono di più".

Sta di fatto che la miccia è stata accesa e i sindaci, memori dei giorni della prima fase dell'emergenza tra lockdown e giri per le strade delle rispettive città ad altoparlanti spiegati per dire a tutti di stare a casa, stavolta non vogliono trovarsi addosso anche il peso del coprifuoco.


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