Attualità lunedì 19 ottobre 2020 ore 19:15
Coprifuoco anti movida, chiusure decise da sindaci e prefetti

La precisazione del Viminale dopo le proteste dei sindaci che saranno invece supportati per le chiusure dai comitati provinciali di ordine pubblico
FIRENZE — Primi cittadini in rivolta contro il nuovo Dpcm. Nel nuovo decreto era contenuta la possibilità da parte dei sindaci a disporre la chiusura dopo le ore 21 di luoghi a rischio assembramento, strade e piazze della movida. Tra le obiezioni mosse dai sindaci l'impossibilità di vigilare ma poi nel testo definitivo è stato tolto dall'art.1 la parte che faceva riferimento ai sindaci.
Poi è arrivata la precisazione del Viminale: "Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze", ha detto il Sottosegretario all'Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati.
A proposito della polemiche sollevate dai sindaci e dal presidente dell'Anci, che ha accusato il governo di scaricabarile, è intervenuto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia: "No, non è così, il governo non scarica sui sindaci le responsabilità, la norma che chiamava espressamente in causa i sindaci è stata smussata ma in ogni città se c'è un luogo da chiudere lo decide il sindaco, i sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima".
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