Cronaca giovedì 13 giugno 2024 ore 10:24
Amianto, risarcimento al lavoratore che si ammalò di asbestosi
La Corte d'appello di Firenze ha emesso sentenza sul caso dell'uomo che riportò danno professionale riconosciuto da Inail per l'esposizione alle fibre
FIRENZE — L'esposizione alle fibre d'amianto, poi la malattia l'asbestosi che lo colpì nel 2014 e che l'Inail riconobbe come patologia professionale: e oggi la Corte d’appello di Firenze ha condannato Enel a risarcire l’ex dipendente Franco Berti con un importo di circa 118mila euro. A dare notizia della sentenza è l'Osservatorio nazionale amianto (Ona) che ricostruisce la vicenda.
"Berti, originario di Castelnuovo Val di Cecina e residente a Pomarance, in provincia di Pisa, aveva lavorato dal 1958 al 1967 alle dipendenze della Società Cooperativa Nuova Liberlavoro che forniva manodopera a Chimica Larderello Spa, e successivamente ad Enel Spa".
"Quest’ultima, secondo quanto accertato dal Tribunale, era l’effettivo datore di lavoro dell’uomo, che è stato esposto all’amianto durante tutto il periodo lavorativo senza adeguate protezioni, circostanza che lo aveva fatto ammalare di asbestosi nel 2014", afferma Ona.
La patologia professionale venne riconosciuta dall’Inail e Berti nel 2015 avviò un’azione legale per ottenere il risarcimento del danno subito ottenendo ragione nel 2020 già in primo grado dal Tribunale di Pisa. Quella sentenza venne però impugnata da Enel, ed ecco oggi il pronunciamento della Corte d'appello di Firenze.
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