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Lavoro venerdì 11 ottobre 2019 ore 18:39
Bekaert avvia il licenziamento per 200 lavoratori
L'azienda ha annunciato una nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori della fabbrica di Figline Valdarno già in cassa integrazione
FIRENZE — Bekaert ha reso noto di aver aperto una procedura di licenziamento collettivo per 200 dipendenti impiegati presso lo stabilimento di Figline Valdarno che sono in cassa integrazione straordinaria fino a fine anno. Un passaggio "già previsto nell'accordo di ottobre scorso - scrive l'azienda in una nota - e cioè entro i 75 giorni precedenti la scadenza della cassa integrazione, la procedura di licenziamento per il personale che sarà ancora in forze al 31 dicembre 2019". L'azienda rende noto inoltre che "sono stati raggiunti risultati positivi" ma "i contatti avviati con potenziali investitori non hanno ancora portato ad una proposta concreta o alla presentazione di un business plan in grado di assicurare l'occupazione dei lavoratori rimanenti".
Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze ha commentato “Si tratta dell'ennesimo atto di arroganza padronale di questa multinazionale". Calosi ha poi aggiunto "Nel mese di agosto, come Segreteria della Fiom di Firenze avevamo richiesto a Confindustria un confronto sulla gestione delle crisi, incontro previsto per il 29 ottobre prossimo. Stante i fatti, però, non c'è più motivo di vedersi: se per gli industriali le crisi si affrontano coi licenziamenti, per la Fiom non ci sono le condizioni per un dialogo.
Chiediamo fin d'ora il ritiro della procedura e la proroga della Cassa Integrazione per cessazione di attività. Questi lavoratori, il territorio, le istituzioni non possono accettare l'ennesimo ricatto. Serve una reazione forte e unitaria, perciò come Fiom lavoreremo affinché il 24 ottobre, giorno in cui è convocato il tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico, i lavoratori e le loro famiglie siano in presidio sotto la sede in Via Molise e auspichiamo che il tavolo sia presieduto dal Ministro Patuanelli in persona, perché ad oggi le uniche certezze che abbiamo sono i licenziamenti, non la re-industrializzazione chiesta anche dal Governo. Noi non ci rassegniamo, anzi con maggior determinazione continueremo a stare al fianco dei lavoratori”.
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