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Attualità giovedì 09 gennaio 2020 ore 07:00

In Toscana 2500 associazioni di promozione sociale

Cesvot ha pubblicato la prima indagine su un mondo che offre servizi a oltre un milione di persone. A Firenze e Pisa il maggior numero di associazioni



FIRENZE — In Toscana le associazioni di promozione sociale sono ben radicate e, per conoscerle da vicino, il Cesvot ha realizzato la più estesa rilevazione mai realizzata in Italia sulla promozione sociale. La ricerca si è svolta su un campione di 1.143 associazioni che offrono servizi a una platea di circa 1milione e 300mila utenti. La ricerca si intitola “Le associazioni di promozione sociale. Prima indagine conoscitiva in Toscana” ed è stata realizzata da Andrea Salvini e Irene Psaroudakis dell’Università di Pisa

Nel complesso, in Toscana il mondo delle associazioni di promozione sociale conta  2.520 organizzazioni che equivalgono al 40,7 per cento di tutti gli enti del terzo settore sul territorio regionale e offre servizi a un milione e 300mila persone. La maggior parte delle associazioni di promozione sociale è concentrata a Firenze e a Pisa.

I dati principali. Cultura, sport e ricreazione sono gli ambiti in cui opera l’81,7 per cento delle associazioni, mentre il restante 20 per cento è attivo in sanità, istruzione e ricerca, assistenza sociale, protezione civile. Le attività ricreative e di socializzazione riguardano il 48,6 per cento del totale. 

Nel complesso, le attività delle associazioni di promozione sociale si rivolgono a una platea di un milione e 300mila persone. Gli anziani sono il 30,2 per cento degli utenti, i giovani il 22,6 per cento: sono loro i principali destinatari. Ci sono comunque 750 associazioni che indicano come seconda serie di destinatari le persone con disabilità (21,1 per cento), le donne (11,3 per cento) e le famiglie (10,9 per cento). 

Guardando alla base associativa, il 51 per cento delle associazioni di promozione sociale conta su una base medio-grane: quasi la metà (il 44 per cento) conta un numero di soci inferiore a 50, il 25,4 per cento tra 51 e 100 soci, il 25,9 per cento superiore a 100. I volontari sono presenti nel 95 per centro dei casi. Il  26 per cento coinvolge volontari stranieri, circa un terzo del totale delle Aps. 

Il 67 del campione dichiara poi, per quanto riguarda il sostentamento, che la principale fonte è l'autofinanziamento. Il finanziamento pubblico riguarda il 18,3 per cento delle associazioni, mentre il finanziamento privato riguarda il 12,3 per cento. 

“Quella che pubblichiamo oggi – spiega Federico Gelli, presidente di Cesvot - è una ricerca a cui teniamo molto perché fornisce un quadro conoscitivo essenziale per lo sviluppo dell’attività di Cesvot. E’ bene ricordare, infatti, che la riforma del terzo settore ha allargato la platea degli enti a cui si devono rivolgere i Centri di servizio. Oltre alle organizzazioni di volontariato, la nuova normativa prevede che i Csv offrano servizi anche alle associazioni di promozione sociale e a tutti quegli enti del terzo settore che impiegano volontari. Per attivare i servizi di cui hanno bisogno – conclude Gelli - dobbiamo imparare a conoscerle, a capirne struttura e attività. Ecco, da questa nuova ricerca realizzata in collaborazione con l’Università di Pisa, partner storico di Cesvot, emergono dati molto interessanti che ci aiuteranno senz’altro a progettare interventi fu turi”.


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