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Attualità domenica 17 marzo 2019 ore 12:50

Greta e il clima, Rossi fa il punto

Il presidente della Toscana ha parlato degli obiettivi: "Zero emissioni entro il 2050. Sostegno a energie rinnovabili come fotovoltaico e geotermia"



FIRENZE — Dopo l'appello di Greta Thunberg per salvare il pianeta e lo sciopero mondiale dei ragazzi contro i cambiamenti climatici, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è intervenuto sul protagonismo delle piazze toscane con una lettera: "La politica più che aderire deve fare".

Per Rossi "Retorica e strumentalizzazioni lasciano il tempo che trovano. Chi governa o aspira a farlo deve prendere impegni a dare risposte. E' quello che proverò a fare nei prossimi giorni puntando a zero emissioni nette entro il 2050. Considerato che il Piano dell'energia e del clima presentato dal governo è insufficiente, noi toscani faremo le nostre scelte grazie anche alla forte spinta che arriva dall'Europa". 

Rossi ha poi sintetizzato gli impegni che la giunta regionale può mettere nero su bianco sin dalle prossime settimane "a partire da un sostegno ancora più spinto alle energie rinnovabili, dal fotovoltaico alla geotermia, ad una lotta più forte al consumo di suolo; dall'approvazione di una legge sull'economia circolare per ridurre i rifiuti al contrasto dell'emergenza plastiche iniziando dal mare e dagli stessi uffici regionali, per dare l'esempio".

Al primo posto per Rossi quindi le "energie rinnovabili", a partire dal "fotovoltaico, su cui investiremo ancora di più per l'installazione dei pannelli su immobili artigianali, commerciali e industriali", e porta l'esempio del giro che sta compiendo in queste settimane tra i progetti finanziati con risorse Ue: "Insisto molto proprio sul contrasto alla dispersione energetica. Grazie a questi investimenti le imprese sono diventate più sensibili e attive. Da tempo la Toscana è impegnata con risposte locali a problemi globali. Uno studio dell'Università di Pisa (Toscana Green 2050) indica che è possibile il pareggio tra produzione regionale e fabbisogno di energia elettrica. Per diventare carbon free entro il 2050 sarà necessario generare in autonomia, grazie a fonti rinnovabili, più del 50% del fabbisogno elettrico regionale. Ne deriverà anche una riduzione di impatti ambientali e un contrasto al consumo di suolo".

"Le aree geotermiche - ha continuato il presidente della Toscana - sono straordinari giacimenti di bellezze naturali e paesaggistiche. Nel 2017 sono state visitate da oltre 60mila veri e propri turisti geotermici. Anche il futuro del riscaldamento domestico risiede nella diffusione di impianti a pompa di calore rinnovabile. La tecnologia è matura e ampi i vantaggi. Ci sono dei costi di installazione ma presenteremo per questo un programma di incentivi. Ci sono esempi di successo come Montieri, nel grossetano: eccellenza europea per il teleriscaldamento geotermico premiata a Bruxelles nel 2017".

Oltre a 'zero emissioni' l'altra sfida è la chiusura del ciclo dei rifiuti. Rossi promette: "Mi batterò perché sia approvata subito una legge regionale sull'economia circolare per recupero, riuso e riciclo della materia, con riduzione dei rifiuti prodotti, a partire dai principali distretti industriali, che sono pronti - quello conciario di Santa Croce lo ha già fatto - ad assumersi la loro parte di responsabilità in modo esemplare. Entro dieci anni dobbiamo azzerare i rifiuti urbani, come a Capannori, con l'autogoverno, col "porta al porta" e il compostaggio domestico".

L'impegno quotidiano di volontari, pescatori e imprese alimentari e della grande distribuzione ha dimostrato grande attenzione all'emergenza plastiche in mare. "Non basta però toglierle da spiagge e acque - ha aggiunto il presidente - bisogna contrastare il problema alla radice. Predisporremo per questo a un programma per eliminare l'uso della plastica a partire dalla galassia regionale: penso al centro direzionale di Novoli, alle sedi distaccate, agli ospedali. Spingeremo i Comuni, grandi e piccoli a fare lo stesso. Queste azioni daranno benefici di ogni tipo. I toscani sono pronti a fare la loro parte. È una grande scelta collettiva e lungimirante che avrà implicazioni etiche ed economiche, per il lavoro e la sopravvivenza umana".

"È necessario cambiare strategia e visione del futuro", conclude il suo pensiero Enrico Rossi. "La terra ci è data in prestito dai nostri figli".


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