Covid, due morti per la variante sudafricana

In Alto Adige si sono registrati i primi due decessi legati alla mutazione del SarsCov2. Speranza: "Ci vuole rigore, ci attendono settimane difficili"

BOLZANO — In Italia si registrano le prime due vittime della variante sudafricana, a morire due pazienti ricoverati in ospedale in Alto Adige. Nella zona di Merano la circolazione della variante ha fatto chiudere diversi territori comunali, qui per entrare e uscire dai comuni serve un tampone non più vecchio di 72 ore.

C'è preoccupazione per il propagarsi delle varianti del virus, un allarme in tutta Italia come anche in Toscana, e questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza ha rinnovato un appello a tutti gli italiani a rispettare le norme perché serve ancora massimo rigore visto che la curva dei contagi sta risalendo in modo significativo.

"La curva dei contagi sta risalendo in modo significativo e abbiamo bisogno ancora di batterci con energia. Da tutte le regioni arrivano segnalazioni di una curva che risale. Basta vedere i numeri dei contagi dell'ultima settimana, che sono cresciuti in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto alla presentazione del Programma nazionale esiti dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Agenas.

"Sarebbe bello dire che è tutto finito - ha detto il ministro - e che siamo in una fase diversa, ma la più grande responsabilità di chi rappresenta le istituzioni è dire come stanno le cose. E la verità è che le prossime settimane non saranno facili".

"L'accelerazione della campagna vaccinale - ha sottolineato Speranza - ci consentirà di uscire in modo strutturale da questa vicenda, ma le prossime settimane saranno settimane non facili e dobbiamo riconoscerle per quelle che sono".

Servono quindi, ha aggiunto, "decisioni coerenti rispetto alla sfida che abbiamo di fronte e serve chiedere ai cittadini di avere ancora il massimo senso del rigore e del rispetto delle norme. Questo virus è insidioso e complicato e non si batte solo con ordinanze e dpcm, c'è bisogno di sentire il senso di una sfida collettiva, che riguarda ciascuno di noi", ha concluso Speranza.

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