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Attualità lunedì 20 luglio 2020 ore 19:50

Covid, voli extra Schengen e movida, la Toscana all'attacco

Funziona il filtraggio viaggiatori negli aeroporti di Pisa e Firenze ma non basta. Rossi scrive ai ministri. Test sierologici ai giovani della movida



FIRENZE — Nel corso del weekend le Asl toscane hanno attivato presso gli aeroporti di Pisa e di Firenze le stazioni di filtraggio anti-Covid dei viaggiatori in arrivo dai Paesi extra Schengen per informarli sull'obbligo di rispettare 14 giorni di quarantena e raccogliere le loro autocertificazioni con i dati relativi a provenienza, destinazione, domicilio in Toscana, inserendoli in tempo reale su una piattaforma informatica. La misura è stata adottata dopo che nelle ultime settimane i nuovi casi positivi al SarsCov2 sono di nuovo aumentati e nell'80% dei casi sono collegati a persone straniere, rientrate in Toscana da Albania, Perù e Bangladesh. 

E così sabato scorso sono state controllate 90 persone atterrate a Pisa da Tirana mentre sia ieri che oggi sono stati controllati a Firenze i passeggeri in arrivo sempre dall'Albania e la stessa procedura sarà applicata ai voli in arrivo dal Marocco.

Tuttavia il problema dell'alto rischio di importare dai Paesi extra Schengen persone che hanno contratto l'infezione da SarsCov2 resta: molti viaggiatori atterrano su altri scali italiani e poi arrivano in Toscana in treno o in auto oppure prima di atterrare a Pisa o a Firenze fanno scalo in altre città europee e così sfuggono al sistema di sorveglianza sanitaria. 

Il presidente della Regione Toscana ha quindi scritto ai ministri della salute e dell'interno Speranza e Lamorgese chiedendo nuovamnete un intervento nazionale e proponendo due soluzioni:

1. Tutti i cittadini provenienti da Paesi extra-Ue o da aree extra-Schengen dovrebbero obbligatoriamente compilare l’autodichiarazione al momento dell’acquisto del biglietto aereo o comunque prima dell’imbarco. Chi non fosse in possesso della ricevuta dell’autodichiarazione non potrebbe così entrare sul territorio nazionale. È quello che accade in altri Paesi, come ad esempio nel Regno Unito. Con questa garanzia, all’arrivo in Italia, in ogni aeroporto un semplice sistema di rilevazione dell’avvenuta dichiarazione permetterebbe di far scattare in automatico la sorveglianza sanitaria. Ogni Regione avrebbe così immediatamente notizia dell’ingresso di tutti i viaggiatori sul proprio territorio.

2. Per chi arriva in Italia da Paesi extra-Ue facendo però scalo in Paesi di area Schengen, l’unica possibilità per garantire il tracciamento sarebbe invece quella del controllo del passaporto. In questo caso sarebbe di fondamentale importanza la collaborazione delle forze di polizia aerea che presidiano i gate di uscita. Le persone che venissero così individuate dovrebbero obbligatoriamente registrarsi in loco nelle stazioni di accoglienza, come quelle già allestite negli aeroporti toscani.

Il presidente Rossi si è attivato anche per la questione degli assembramenti generati dalla movida serale, particolarmente intensa nei mesi estivi.

l caso della Spagna e in particolare della costa catalana, ma anche i più recenti casi in Italia, dimostrerebbero una relazione forte tra nuovi focolai, vita notturna - dove le distanze e le precauzioni sono più difficili da mettere in pratica - ed abbassamento dell’età media dei nuovi positivi al Covid.

“L’idea è quella di lanciare una campagna di screening sierologico e con tamponi molecolari, a campione e su base volontaria, nei luoghi dove la movida ha una maggiore rilevanza - spiega Rossi facendo riferimento in primo luogo alle città di mare e balneari e alle città d'arte - E’ un suggerimento molto giusto che arriva dal professore Andrea Crisanti. E mi sembra un buon modo per continuare a tracciare la diffusione del virus e prevenire lo sviluppo di nuovi focolai fuori controllo”.


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