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Monitor Consiglio martedì 03 settembre 2024 ore 12:00 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

​Talidomide,“Riconoscere l'indennizzo per i soggetti affetti dalla sindrome"

Fratoni e Benucci
Fratoni e Benucci

I consiglieri regionali del Pd, Federica Fratoni e Cristiano Benucci, portano all’attenzione dell’aula la questione del riconoscimento dell'indennizzo per i soggetti affetti da sindrome da talidomide.



FIRENZE — La talidomide, un principio attivo usato negli anni '50 e '60 come sedativo e antinausea, è noto per aver causato gravi malformazioni ai nascituri quando assunto durante la gravidanza. Le conseguenze, purtroppo, sono state devastanti, con bambini nati affetti da focomelia, amelia, e altre gravi malformazioni.

«Il Governo nazionale – spiegano Benucci e Fratoni – ha riconosciuto da tempo il diritto all'indennizzo per coloro che sono stati danneggiati dalla talidomide, come stabilito dalla legge finanziaria del 2008 e successivi aggiornamenti legislativi. Tuttavia, il percorso per ottenere tale indennizzo è complesso e spesso ostacolato da criteri restrittivi, come la necessità di presentare documentazione sanitaria molto specifica e difficile da reperire dopo decenni».

Sulla vicenda – si legge nel testo della mozione – è intervenuta nel 2019 la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 21ter del D. L. n. 133/2016 nella parte in cui prevede una differente e successiva decorrenza dell’indennizzo per i nati negli anni 1958 e 1966, in quanto discriminatorio tra persone danneggiate dal principio attivo della talidomide; la stessa sentenza ha ricondotto i casi di sindrome da talidomide nell’alveo dell’indennizzo che esula dalla natura riparatoria del danno subito e si sposa con il principio di solidarietà collettiva sancito dagli articoli 2 e 32 della Costituzione Italiana: un indennizzo quindi che ha natura assistenziale che va a compensare un danno ingiusto subito sulla base di legittime aspettative di vita dei cittadini.

Se approvata, la mozione impegnerà la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del governo per:

prevedere la sottoposizione a visita medica ai fini del giudizio sanitario per tutti coloro che hanno presentato e/o presenteranno domanda dell'indennizzo legge in base alla 244/2007 e successive modificazioni e integrazioni (c.d. indennizzo dei talidomidici) purché nati dal giugno 1954 in poi e che ad oggi non abbiano ricevuto risposta di accoglimento; vi siano criteri di valutazione più equi: le valutazioni devono basarsi sulla compatibilità delle malformazioni con l'assunzione di talidomide, considerando anche elementi indiziari anziché solo prove definitive; revisione dei casi respinti: nuove visite mediche devono essere previste per coloro che hanno ricevuto un diniego alla domanda di indennizzo; aggiornamento della normativa: adeguare i criteri alla luce dei più recenti studi medico-scientifici per includere tutte le malformazioni riconducibili alla talidomide; rimozione dei limiti temporali: eliminare i termini di scadenza per la presentazione delle domande di indennizzo, per garantire che tutte le persone danneggiate possano accedere al loro diritto; reversibilità dell’indennizzo: prevedere misure di reversibilità dell'assegno mensile per i familiari che hanno prestato assistenza continua ai beneficiari.

«Il nostro impegno – concludono Fratoni e Benucci – è volto a garantire giustizia e supporto adeguato alle vittime della sindrome da talidomide, assicurando che il sistema di indennizzo rispecchi i principi di equità e solidarietà che caratterizzano la nostra Costituzione e il nostro ordinamento giuridico».


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