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Attualità lunedì 27 giugno 2016 ore 18:00

I tentacoli toscani del business delle truffe

Nel 2015 sono 1.124 i casi di frodi fiscale rilevati sul territorio regionale. La crescita maggiore si registra nell'area fiorentina



FIRENZE — A rilevare i dati è l'osservatorio Crif. Guardando ai numeri, la media degli importi delle truffe in Toscana ammonta a 12.485 euro a fronte di una perdita totale in Italia che si aggira intorno ai 172 milioni di euro. 

Il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Firenze, con 300 casi e un importo medio frodato pari a 13.423 euro. A seguire c'è Pisa, con 154 casi. Ad Arezzo le frodi sono state 88, a Grosseto 55, a Livorno 101, a Lucca 133 e a Massa 70.

La crescita più consistente rispetto al 2014 si è registrata nell'area fiorentina con un incremento pari al 29,1 per cento, mentre sul fronte dell'importo medio frodato la crescita più sostenuta si è avuta a Lucca con un valore di 20.704 euro. 

E poi c'è la fantasia dei criminali informatici che escogitano sempre nuove strategie per mantenersi al passo con i sistemi di sicurezza. "Molti dei nostri dati personali sono accessibili sul web e i criminali possono trovarli facilmente, grazie ad attacchi informatici e furti di dati dai social network, sono infatti notizie recenti i furti di password degli account Twitter e LinkedIn - spiega Beatrice Rubini, direttore della linea MisterCredit di Crif - Con l'avvicinarsi dell'estate poi, si intensificano le truffe legate alle vacanze, con molte persone che rispondono ad annunci apparentemente vantaggiosi, fornendo persino copie dei propri documenti senza pensare che possano finire in mani truffaldine".

"Esiste poi - aggiunge Rubini - il fenomeno del furto di identità riguardante cambiali e assegni emessi a nome altrui, commessi falsificando la firma di assegni smarriti o rubati al titolare, oppure aprendo un conto corrente a suo nome per emettere assegni. In entrambi i casi l'assegno che non può essere incassato viene protestato, con conseguenze pesanti per la vittima".


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