Attualità giovedì 28 aprile 2016 ore 16:40
Un 'modello Prato' per la sicurezza nelle cave
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi annuncia un progetto sulla falsariga di quello attuato dopo la tragedia nella ditta Teresa Moda
FIRENZE — "Gli incidenti non possono essere attribuiti alla fatalità. La Regione metterà ulteriori risorse per rafforzare le misure preventive e per intensificare ancora di più i controlli sul corretto rispetto delle regole", ha spiegato Rossi nel corso della riunione sulla sicurezza nelle cave di marmo a cui hanno partecipato istituzioni, categorie, e sindacati in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
Presenti anche gli assessori al diritto alla salute Stefania Saccardi e al territorio Vincenzo Ceccarelli.
"Negli ultimi anni - ha detto Rossi - eravamo riusciti a contenere il numero degli incidenti mortali in cava. Ora c'è stata di nuovo una ripresa terribile: 4 morti da luglio a oggi. E sono sempre avvenute perché sono state disattese le più elementari regole di sicurezza". Rossi ha poi aggiunto che "siamo disposti a dare tutte le risorse per aumentare le misure e i controlli. Maggiori controlli sono necessari e dobbiamo pretendere maggiore responsabilità da parte di tutti, a partire dai datori di lavoro".
"Dai sindacati viene una richiesta forte, quella di interrompere le concessioni in quelle cave dove vengano disattese le regole della sicurezza. Per ciascun incidente, noi verificheremo, e stiamo già verificando, se e dove queste regole sono state disattese. Faremo in modo che ciò che è accaduto non si debba più ripetere. Prima di tutto vengono la vita delle persone e il diritto al lavoro".
Prima dell'incontro in Regione, i cavatori hanno sfilato in corteo con il lutto al braccio a Seravezza nel giorno dello sciopero di otto ore proclamato dalle segreterie nazionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Toscana. Dopo la manifestazione è stato preparato un documento in cui i sindacati hanno avanzato proposte riguardo alla formazione degli addetti del settore, all'istituzione di tavoli di confronto e alla realizzazione di un protocollo regionale per evitare il ripetersi di nuovi incidenti.
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