Attualità venerdì 14 giugno 2019 ore 12:27
Firenze è la città meno cara d'Italia
I dati sull'inflazione a maggio in regioni e capoluoghi di regione e comuni vedono la Toscana tredicesima, bene Livorno ma è Firenze la meno cara
FIRENZE — L'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita sulla base dei dati resi noti dall'Istat in merito all'inflazione di maggio delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti.
Secondo l'elaborazione effettuata dai consumatori, la città più conveniente, in termini di minori rincari, è Firenze dove l'inflazione a +0,1% genera un esborso addizionale annuo di appena 27 euro. Al secondo posto Perugia +0,2%, pari a 45 euro e al terzo Ancona, +0,3%, con un aumento del costo della vita pari a 65 euro.
Al diciassettesimo posto c'è Livorno con una inflazione del +0,6% corrispondente ad un costo della vita pari a 161 euro.
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care in termini di rincari, l'associazione conferma Bolzano che, pur non avendo l'inflazione più alta, +1,5% mentre il record appartiene a Bari con +1,6%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia tipo, a 499 euro su base annua.
Al secondo posto c'è Modena, dove il rialzo dei prezzi dell'1,5% determina un aggravio annuo di spesa, per una famiglia media, pari a 421 euro. Terza Brescia, dove l'inflazione a +1,3% comporta una spesa supplementare pari a 382 euro.
In testa alla classifica delle regioni più costose in termini di maggior spesa, il Trentino Alto Adige, che con l'inflazione a +1,3 registra, per una famiglia tipo, una spesa di 368 euro su base annua. Segue la Liguria, dove l'incremento dei prezzi maggiore tra tutte le regioni, pari all'1,6%, implica un'impennata del costo della vita pari a 354 euro.
Terza l'Emila Romagna, dove per via dell'inflazione all'1%, si ha una spesa di 272 euro.
La Toscana è tredicesima con una inflazione del + 0,5% corrispondente a 130 euro.
L'Umbria si conferma, come ad aprile, la regione con meno rincari, con un'inflazione dello 0,4% che si traduce in una spesa aggiuntiva di 87 euro.
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