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Monitor Consiglio giovedì 03 luglio 2025 ore 13:45 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Fine vita, da Roma un testo sbagliato

Irene Galletti
Irene Galletti

"Difendiamo il modellotoscano e il diritto di scegliere fino alla fine"



FIRENZE — “Quello approvato in Senato non è un passo avanti, è un passo falso. Il testo sul fine vita, calato dall’alto dalla maggioranza delle destre, non rispetta la volontà delle persone, ma riduce quanto disposto dalla Corte Costituzionale e marginalizza il Servizio sanitario pubblico. Così non si tutelano i diritti: si calpestano”. Lo dichiara Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Secondo Galletti, il testo licenziato dalle commissioni “trasforma il fine vita in un percorso obbligato, in cui le cure palliative vengono imposte per legge, e le decisioni sono affidate a un comitato nazionale nominato dal governo. Un organismo che rischia di politicizzare scelte che dovrebbero restare in ambito scientifico, libere da pregiudizi ideologici, ma soprattutto vicine ad un servizio sanitario regionale. È un’impostazione burocratica, distante dalle persone, e profondamente disumana”.

La Toscana, sottolinea la capogruppo M5S, ha tracciato una strada diversa: “Abbiamo affrontato il tema con serietà, equilibrio e rispetto per la dignità individuale. Il nostro è un modello che recepisce le istanze della società civile e le indicazioni della Consulta, in cui la sanità pubblica accompagna, non impone. Un esempio che Roma dovrebbe guardare con attenzione, non ignorare”.

Galletti critica infine la marginalizzazione del servizio sanitario pubblico dalla gestione del fine vita: “Affidare ai privati questo diritto è una scelta pericolosa e inaccettabile. Significa trasformare una decisione tanto intima in un privilegio riservato a chi può permetterselo. Ma la morte, come la vita, non può e non deve dipendere dal reddito”.


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