Cronaca lunedì 01 luglio 2019 ore 10:00
La truffa della barca ecologica coi fondi europei
La Finanza ha sequestrato beni per 2,5 milioni. L'imprenditore ha distratto i fondi che aveva ricevuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
FIRENZE — I finanzieri di Firenze, dopo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Christine Von Borries, hanno accertato che oltre un milione di euro di fondi pubblici, destinati al finanziamento della progettazione e realizzazione di un’innovativa imbarcazione eco-compatibile, sarebbe stato in larga parte investito altrove.
L’imbarcazione all’avanguardia doveva essere realizzata in un cantiere nautico della costa settentrionale della Sardegna, progettata con avveniristici sistemi propulsivi, tali da permettere una navigazione “eco-compatibile” anche in aree marine protette e costruita mediante step di lavorazione a bassissimo impatto ambientale, in quanto caratterizzati dal completo riciclo dei materiali di costruzione.
Questo il progetto dell'imbarcazione
Secondo quanto riportato nel comunicato della Guardia di Finanza, "per realizzare l'imbarcazione la società titolare del cantiere nautico, con sede legale in Castelfiorentino, aveva ricevuto i fondi co-finanziati, in relazione al Programma Operativo Regionale della Toscana - obiettivo Competitività Regionale e Occupazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013".
Le indagini delle Fiamme gialle hanno accertato che i soldi del finanziamento, percepiti dalla società, sarebbero poi stati dirottati verso altre società riconducibili all’amministratore di fatto dell’impresa - un 50enne italiano residente a Malta - attraverso fatturazioni vietate dalla normativa comunitaria e fittizie, oltre a contratti stipulati con un’ulteriore società con sede in un paradiso fiscale.
Nel frattempo, l’imbarcazione veniva
costruita diversamente da quanto previsto dal progetto finanziato,
mediante l’utilizzo di un vecchio scafo, acquisito da un altro
cantiere nautico.
Questa l'imbarcazione effettiva
Le distrazioni effettuate hanno causato una situazione di insolvenza della società, e una lussuosa villa ubicata in Costa Smeralda è stata sottratta dal patrimonio della società per essere conferita in un fondo patrimoniale costituito dallo stesso 50enne.
Ma le indagini delle Fiamme Gialle fiorentine sul conseguente fallimento della società, hanno evidenziato anche ulteriori condotte dissipative dei beni aziendali, tra le quali la rinuncia a crediti nei confronti di altre società del “gruppo” e la cessione di azioni di una società controllata ad un prezzo inferiore al loro valore.
Al 50enne amministratore e al legale rappresentate della società nautica, un 45enne residente a Olbia, sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e di infedeltà patrimoniale e, a seguito di provvedimento adottato dal gip del Tribunale di Firenze Angela Fantechi, le Fiamme Gialle fiorentine, con il supporto della Guardia di finanza di Olbia, hanno sequestrato nei giorni scorsi il complesso residenziale, costituito da villa, due dependance e terreno, per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.
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