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Cronaca martedì 14 marzo 2017 ore 19:17
Marroni dice no all'avvocato di Tiziano Renzi
L'ad di Consip Luigi Marroni avrebbe rifiutato di farsi interrogare dal legale del padre dell'ex premier indagato per traffico di influenze illecite
FIRENZE — Probabilmente l'avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi nell'inchiesta delle procure di Roma e Napoli sugli appalti Consip, la centrale-acquisti dello Stato, non potrà interrogare, come invece aveva richiesto, il grande accusatore del suo cliente, l'amministratore delegato di Consip Luigi Marroni. Stando a quanto riportato dall'agenzia Ansa, Marroni avrebbe risposto di no alla richiesta di Bagattini. Il legale ha comunque preso visione dei verbali degli interrogatori di Marroni, traendone spunti per la strategia difensiva. L'avvocato di Tiziano Renzi ha anche la facoltà di chiedere alla procura di poter interrogare Marroni alla presenza dei pm.
L'ad di Consip è coinvolto nell'inchiesta come persona informata dei fatti e ha dichiarato agli inquirenti di aver subìto pressioni da parte di Renzi senior e del senatore di Ala Denis Verdini tramite un amico di famiglia dei Renzi, Carlo Russo, anche lui indagato per traffico di influenze illecite. Obiettivo: pilotare l'esito di alcune gare.
Nell'inchiesta finora è stato arrestato, per corruzione, l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo che avrebbe utilizzato Russo proprio per prendere contatto con Tiziano Renzi e con Marroni. Il corrotto è invece un dirigente di Consip che, una volta arrivato davanti ai pm, ha confessato e fornito ampia collaborazione nell'inchiesta. Gli inquirenti non hanno quindi ritenuto necessario disporne l'arresto.
Nell'ambito della stessa indagine è stato indagato per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento anche il ministro Luca Lotti. Indagati per rivelazione di segreto d'ufficio anche i generali dell'Arma dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Tullio Del Sette. Sono accusati di aver avvertito Marroni e Renzi senior dell'esistenza di un'indagine sugli appalti Consip.
Domani in Senato sarà discussa la mozione di sfiducia contro Lotti presentata in Senato dal Movimento 5 Stelle. Anche il movimento dei Democratici e progressisti, nato dalla scissione del Pd, ha presentato una mozione in cui chiede le dimissioni del ministro oppure che il premier Paolo Gentiloni gli ritiri le deleghe. Ma, nei giorni scorsi, il governo Gentiloni ha confermato la fiducia sia a Marroni che a Lotti.
Stando alle dichiarazioni rilasciate finora dai leader dei vari partiti di maggioranza e opposizione, nessuna delle due mozioni ha i numeri per essere approvata.
Ad oggi, in tutta la vicenda, l'unico ad aver fatto un passo indietro è Tiziano Renzi che pochi giorni fa si è autosospeso dal suo incarico di segretario del circolo Pd di Rignano sull'Arno.
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