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Attualità sabato 08 giugno 2019 ore 08:55

Più infortuni e morti sul lavoro in Toscana

Secondo i dati Inail nei primi quattro mesi del 2019 c'è stato un aumento del 3,06% degli infortuni e del 21,43% dei decessi sui luoghi di lavoro



FIRENZE — In Toscana, nel periodo gennaio-aprile 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, si è verificato un aumento degli infortuni e dei decessi sul lavoro. E' quello che è emerso dai dati dell'Inail presentati alla conferenza regionale sulla sicurezza sul lavoro che si è tenuta alla
Prefettura di Firenze, a Palazzo Medici Riccardi.

Inail, si legge in una nota della Prefettura, ha fornito un quadro relativo alle denunce, con dati ancora provvisori in attesa di essere definiti dall'Istituto, dal quale emerge che nella nostra regione gli infortuni sono cresciuti del 3,06% e i casi mortali del 21,43% (passando dai 14 del primo quadrimestre 2018 ai 17 dello stesso periodo 2019). Un dato superiore alla media nazionale che registra +2,32% per gli infortuni e +5,95% i decessi.

La riunione sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro è stato convocata dal prefetto Laura Lega. All’apertura del tavolo ha portato un saluto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Presenti al vertice, oltre ai rappresentanti della regione Toscana, i prefetti della Toscana, la Procura generale della Repubblica, i vertici regionali e provinciali delle forze dell’Ordine e dei vigili del Fuoco, i direttori dell’Ispettorato interregionale e dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, il vice direttore regionale e il direttore provinciale dell’Inail.

E’ stata l’occasione per fare un check completo sul fenomeno, approfondendo la situazione provincia per provincia e focalizzando l’attenzione sul tema dei controlli per meglio intercettare le forme di opacità, di infiltrazione criminale, di lavoro nero e di caporalato.

Il tavolo è giunto alla conclusione che la forte azione di contrasto contro questi fenomeni è connessa al tema della sicurezza sul lavoro e pertanto vada intrecciata a un’intesa attività per accrescere la cultura della legalità con interventi di formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Uno dei primi obiettivi sarà lavorare sulla prevenzione con un’operazione capillare da estendere a tutto il mondo produttivo, coinvolgendo ancor più le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Ma anche gli ordini professionali e i consulenti del lavoro per raggiungere quelle aziende di piccole dimensioni, molte delle quali mononucleari, che costituiscono la gran parte del tessuto produttivo del territorio. Sul fronte delle attività di vigilanza, oltre al potenziamento delle ispezioni, sarà valutata la possibilità di intervenire anche di notte per colpire in modo chirurgico quei settori che risultano opachi ai controlli diurni.


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