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Attualità martedì 22 dicembre 2020 ore 19:15

Il piano della Toscana per il Recovery Fund

Il presidente della Regione Giani ha presentato in Consiglio le linee di indirizzo per la gestione dei fondi europei per la ripresa dal Covid



FIRENZE — Sanità, progetti regionali e innovazione informatica e tecnologica per la transizione digitale. Questi i pilastri dei progetti per il piano toscano per il Recovery Fund, presentati dal presidente della Regione Eugenio Giani nella comunicazione al Consiglio regionale sul contributo della Toscana alla formazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. 

“Abbiamo progetti per 8 o 10 miliardi con le caratteristiche che il Recovery Fund richiede - ha detto Giani. – Si tratta cioè di quegli interventi che da qui al 2022 possano avere progettazioni esecutive e che possano essere completati entro il 2026”.

Il presidente ha parlato delle “grandi capacità intorno a queste missioni che hanno una prospettiva di cambiamento della qualità di vita, di valorizzazione dei profili dell’innovazione, e di volano dell’economia” e ha precisato che si tratta “sia di interventi rappresentati da opere pubbliche che di interventi che, invece, attraverso bandi, saranno realizzati dal privato”.

Nel suo intervento Giani ha ribadito più volte la necessità di porre una grande attenzione alla sanità. “Se non c’è il Mes – ha affermato, - cogliamo l’occasione con il Recovery Fund per dare forza al nostro sistema di sanità e salute”. 

“Sono deluso – ha aggiunto - che a livello nazionale sul capitolo della salute siano dedicati solo 9 miliardi; su 209 miliardi sono solo il 4,6 per cento. La sanità deve pesare di più. Solo in Toscana abbiamo progetti per 4 miliardi da un punto di vista dell’edilizia, della sanità territoriale, dell’innovazione tecnologica, per la sanità telemedicina”.

Il presidente ricorda i sei capitoli del piano nazionale, mantenuti anche a livello regionale, con le rispettive missioni e con i relativi contributi. Le missioni si riferiscono alla digitalizzazione e competitività e informatica (per la quale devono esserci almeno il 20 per cento dei progetti nazionali) per 48 miliardi; poi almeno il 37 per cento dei progetti per la rivoluzione verde e transizione ecologica (74 miliardi). Il terzo capitolo è dedicato alle infrastrutture per una mobilità sostenibile (27miliardi); il quarto ad istruzione e ricerca (19 miliardi); il quinto alla parità di genere con la coesione sociale e territoriale (17 miliardi) e l’ultimo alla salute (9 miliardi).

“Noi in questi sei capitoli - ha detto Giani - avevamo presentato progetti di riferimento. Sull’innovazione e digitalizzazione abbiamo 5 progetti con un impegno di spesa pari a un miliardo e 168 mila euro. Due progetti sono come contributi al sistema delle imprese e contributi per investimenti per un totale di 300 milioni”. 

Poi, “sulle tecnologie emergenti, con 400 milioni, per la copertura 5G e la realizzazione della banda ultralarga,”; “il quarto progetto Bul (banda ultralarga) per 108 milioni di euro” e poi il quinto per il fondo regionale di garanzia che si traduce in microcredito per una cifra di 300 milioni”. 

Giani ha poi elencato i 14 progetti della missione ambiente che impegnano 3 miliardi e 110 milioni, con progetti di forestazione in ambito urbano e piantumazione (stima di 100 milioni euro); quello per piste ciclabili urbane ed extraurbane progetti che possono essere realizzati con fabbisogno di circa 30 milioni di euro; quello della mobilità leggera per 60 milioni euro, quello per il rinnovo del parco autobus e rotabile per il quale la stima è di 126 milioni; e ancora quelli per efficientamento energetico degli immobili pubblici e delle imprese; sulla messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici; sul servizio idrico integrato e sulla modernizzazione idrica per fini irrigui; per trattamenti dei rifiuti in economia circolare e ancora le opere per mitigare rischio idrogeologico e la prevenzione incendi e per la bonifica delle aree di crisi di Piombino e Livorno.

Riguardo ai capitoli di infrastrutture e sviluppo, Giani ha detto: “Per lo sviluppo della rete stradale regionale c’è un fabbisogno di 182 milioni”; per la “messa in sicurezza della viabilità una stima di 205 milioni” e poi per “la progettualità su portualità e logistica, abbiamo previsto 30 milioni”. Sul capitolo di istruzione, formazione e ricerca ”abbiamo il sostegno alla qualificazione dei giovani per una cifra pari a 30 milioni”. 

Una cifra pari a 80 milioni è destinata a vari progetti: quello ‘Scuola aperta’, quello della cultura digitale, l’intervento sulle ville medicee, la digitalizzazione scolastica, l’edilizia per il diritto allo studio e le infrastrutture di ricerca. Sulla missione di equità sociale ci sono gli interventi Erp, quelli per la rigenerazione urbana efficientata, per la qualità dell’abitare e poi i servizi per la prima infanzia e le politiche attive per lavoro. Per le politiche di genere, ha concluso Giani, “abbiamo il progetto Api per il supporto alle progettualità donna- lavoro, poi il sostegno all’imprenditoria femminile e le cooperative di comunità”.

Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo ha annunciato che a Gennaio “daremo avvio al tavolo concordato con Anci e Upi, assieme al presidente Giani, al suo consigliere delegato Anselmi e alla Commissione Europa guidata dal consigliere Gazzetti, per definire assieme al mondo del lavoro, alle imprese e al Terzo settore, il piano toscano per l’utilizzo del Next Generation UE. Lo faremo con due obiettivi: in primo luogo le azioni che guardino al futuro, con uno sguardo lungo che superi una visione legata solo all’emergenza e alla pur giusta necessità di ristorare chi è stato colpito dalla crisi prodotta dalla pandemia, e che disegnino il futuro dei nostri figli; il secondo, cercando una larga partecipazione dei toscani, perché il futuro della regione riguarda loro e quindi non saranno accettate scelte calate dall’alto”.

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la risoluzione presentata dalla commissione per le politiche europee che chiede un ruolo da protagonista delle Regioni nella definizione del piano, e la costituzione di una cabina di regia Giunta-Consiglio regionale con una funzione centrale da assegnare alla nuova commissione per le politiche europee; auspica inoltre un dialogo costante con i rappresentanti delle istituzioni locali (Upi e Anci Toscana), i rappresentanti del mondo produttivo, del mondo del lavoro e del Terzo Settore; e indica come priorità gli investimenti per le infrastrutture “fisiche e digitali” e la modernizzazione della pubblica amministrazione, nel segno della semplificazione e della digitalizzazione.


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