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Cultura mercoledì 28 febbraio 2024 ore 09:20

Dopo il restauro riluce il "Sileno con Bacco fanciullo"

Il Sileno con Bacco fanciullo prima e dopo il restauro
Il "Sileno con Bacco fanciullo" prima e dopo il restauro

La 'pelle' bronzea della scultura cinquecentesca accolta agli Uffizi ha ritrovato il suo antico splendore. E' il primo intervento dell'epoca moderna



FIRENZE — Un complesso restauro durato sei mesi, il primo intervento di recupero effettuato sull'opera in epoca moderna, e ora la 'pelle' bronzea del Sileno con Bacco fanciullo, scultura cinquecentesca di Jacopo Del Duca accolta al primo piano della Galleria degli Uffizi, riluce del suo antico splendore.

"L'intervento di recupero - si spiega dal museo - si era reso necessario a causa dell’eccessivo offuscamento del bronzo, legato ai numerosi ritocchi e correzioni apportate sulla superficie del Sileno nel corso dei secoli, e a una esigenza di consolidamento della sua base dove erano presenti micro lesioni in più punti".

Il restauro, curato da Flavia Puoti (Gallerie degli Uffizi) e Veronica Collina, è iniziato nel Giugno dello scorso anno e si è concluso pochi giorni fa. Una campagna diagnostica iniziale, effettuata anche in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, ha fornito informazioni sui problemi dell’opera, consentendo anche di distinguere pienamente i materiali costitutivi della scultura dagli elementi usati nei precedenti interventi di manutenzione. 

L'intervento di restauro

È stata effettuata una minuziosa spolveratura di tutte le superfici, calibrata sulle esigenze di ogni singola area del bronzo; la pulitura chimica con miscele di solventi organici è stata alternata ad una pulitura meccanica mediante spazzole montate su microtrapano dentistico. Alcune piccole lacune sono state riempite con cera microcristallina pigmentata e quindi è stato effettuato il ritocco pittorico dei punti che presentavano le maggiori disomogeneità cromatiche. 

Le deformazioni e microlesioni della base sono state ridotte con l’aiuto di morsetti e un apporto controllato di calore. Al termine dell’intervento è stato applicato un prodotto protettivo per salvaguardare ulteriormente la 'pelle' della scultura.

L'opera e la sua storia

Il soggetto dell’opera deriva da una statua di marmo, ora conservata al Louvre, copia romana di epoca imperiale di un bronzo del tardo IV secolo avanti Cristo, molto probabilmente di Lisippo

Il Sileno del Louvre (cosiddetto Sileno Borghese) fu trovato nella seconda metà del Cinquecento a Roma nel giardino di Carlo Muti, nei pressi dell’area occupata anticamente dai giardini di Sallustio. 

La copia in bronzo degli Uffizi, attribuita nel 1993 da Paola Barocchi e Giovanna Gaeta Bertelà a Jacopo del Duca, fu commissionata da Ferdinando I de’ Medici. Nel 1588, il Granduca posizionò la scultura, insieme al Marte Gradivo di Bartolomeo Ammannati all’interno della galleria di Villa Medici a Roma. 

In seguito entrambi i bronzi furono trasferiti davanti al portico della villa, ai lati della fontana di Mercurio del Giambologna. Nel 1787, per volere di Pietro Leopoldo di Lorena, il Sileno con Bacco bambino e il Marte dell’Ammannati vennero portati a Firenze ed esposti nella Galleria degli Uffizi, dove si trovano ancora oggi. 


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