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Lavoro lunedì 16 settembre 2024 ore 11:55

Lavoratori Rsa, presidio regionale per il rinnovo del contratto

Il presidio regionale dei lavoratori si è svolto a Firenze
Il presidio regionale dei lavoratori si è svolto a Firenze
Foto di: Cgil Toscana / Facebook

Sono circa 7mila in Toscana gli operatori delle residenze sanitarie. La mobilitazione indetta dai sindacati a 5 anni dalla scadenza del contratto



FIRENZE — Il loro contratto nazionale è scaduto da ormai 5 anni, così per chiederne il rinnovo oggi lavoratori e lavoratrici delle Residenze sanitarie assistenziali e per disabili (Rsa e Rsd) sono scesi in piazza per sollecitarne il rinnovo.

In Toscana sono circa 7.000 gli addetti coinvolti a cui viene applicato il contratto Uneba. Sono coloro che ogni giorno garantiscono assistenza ai cittadini più fragili. Stamani il presidio regionale di categoria si è svolto dalle 9,30 alle 11,30 in piazza Duomo a Firenze, sotto la sede della presidenza della giunta regionale toscana, in un'iniziativa di mobilitazione indetta dai sindacati Fp Cgil Toscana, Cisl Fp Toscana, Fisascat Cisl Toscana, Uil Fpl Toscana, UilTucs Toscana.

"Il contratto, a 5 anni dalla scadenza, nella trattativa per il rinnovo vede una proposta economica da parte di Uneba di un aumento di 50 euro lordi al mese. Una proposta che è stata rigettata al tavolo di trattativa nazionale dai sindacati", spiegano le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori.

"Il tempo è finito, i professionisti del contratto Uneba hanno diritto al rinnovo contrattuale con un degno salario", prosegue la nota diffusa dai sindacati toscani.

Le richieste? "Dare corso agli impegni che sia la politica regionale sia le parti datoriali si stanno prendendo nel ridisegnare il modello del terzo settore, che in tutto comprende 55mila addetti e che lavora per altrettanti utenti. Stiamo parlando di oltre 100mila famiglie toscane interessate".

"Quindi anche ad Uneba Toscana chiediamo di fare proposte serie al tavolo nazionale per rinnovare il contratto, e di proseguire anche con gli altri datori di lavoro e la politica, insieme al sindacato confederale, un percorso che metta al centro il diritto del lavoro e della salute, come la storia della Toscana ha sempre voluto indicare come strada per i diritti di cittadinanza", concludono i sindacati.

E a prendere la parola sono anche i gestori toscani e gran parte delle associazioni rappresentative del comparto Rsa che in un comunicato si schierano a fianco degli operatori lamentando però casse vuote: "Il gruppo, che riunisce buona parte delle strutture della nostra regione, pone l’accento sulle condizioni necessarie all’accordo. L’auspicato rinnovo contrattuale richiede, infatti, risorse che al momento i gestori non possiedono e senza le quali non possono procedere".

E ancora: "Attualmente mancano le coperture necessarie per poter rinnovare questo tipo di contratti – affermano – e, in mancanza di risorse, non siamo quindi in grado di poterlo fare. Confidiamo nella sensibilità della Regione Toscana e dei Comuni, affinché prendano atto della situazione e ci consentano di trovarci nelle condizioni di poter accogliere le richieste legittime di stipendi adeguati da parte del nostro personale".


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