Attualità venerdì 10 gennaio 2025 ore 08:08
"Spesa per tutti", mano tesa verso chi ha meno
Il progetto nato nel 2016 ha distribuito ogni anno circa 20mila pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. Adesso viene rilanciato. I dettagli
FIRENZE — Una mano tesa verso chi ha meno con la fornitura solidale di generi alimentari: è "Spesa per tutti", il progetto nato nel 2016 e che punta non solo ad aiutare le famiglie in difficoltà a reperire cibo a sufficienza, ma anche diffondere una cultura volta a combattere lo spreco del cibo sostenendo un uso consapevole dei prodotti.
Adesso l'iniziativa viene rilanciata ed entra in una nuova fase di programmazione i cui dettagli sono stati presentati ieri in un incontro organizzato nella sede associativa di piazza Artom, presso il Centro alimentare Mercafir di Firenze. All’iniziativa hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, il presidente di TosCaritas Vincenzo Lucchetti, il direttore della Caritas diocesana di Firenze Marzio Mori e il vicepresidente del Banco Alimentare Natale Bazzanti.
Spesa per tutti’ ha permesso sino a oggi di distribuire circa 20mila pacchi di generi alimentari all’anno, dando così sollievo a tante persone fragili e in condizioni di difficoltà economica. Questo obiettivo verrà perseguito anche nel periodo 2025-2027 dai tre soggetti coinvolti nel progetto: Regione Toscana, Coordinamento Toscano Caritas e Associazione Banco alimentare della Toscana.
Le risorse individuate sul versante pubblico per il triennio ammontano a 545mila euro (di cui ben 385mila di fondi regionali), a cui si aggiungerà un cofinanziamento di quasi 110mila euro in risorse materiali e persone da parte di Caritas e Banco alimentare.
Chi fa cosa e come
Le attività in programma sono state condivise grazie a un percorso di co-progettazione che ha portato alla definizione di un programma e alla stipula di una convenzione. La Regione Toscana svolgerà un ruolo di coordinamento, Caritas Toscana acquisterà dalla grande distribuzione i generi alimentari, avvalendosi anche di una specifica scontistica e li distribuirà ai destinatari. Al Banco Alimentare della Toscana, invece, spetterà il compito di gestire la logistica e lo stoccaggio dei beni.
Le persone in condizioni di disagio cui destinare gli aiuti alimentari saranno individuate dai punti di ascolto delle Caritas della Toscana, degli enti del terzo settore e dai centri servizi, che si occuperanno di fornire anche tutte le indicazioni necessarie ai cittadini.
I destinatari dovranno avere un reddito lordo annuo inferiore ai 20mila euro (eventualmente incrementato di 5mila euro per ogni familiare a carico). Saranno poi stabilite priorità di accesso a famiglie con minori, numerose e con presenza di disabili.
Sempre nell’ambito della prossima programmazione, oltre all’attività prioritaria di reperimento e fornitura prodotti alimentari, il Banco alimentare della Toscana e Caritas realizzeranno anche apposite iniziative di informazione e coinvolgimento dei giovani, sia sul tema della redistribuzione delle eccedenze sia su quello della educazione alimentare.
Hanno detto
"Questo progetto - ha detto il presidente Eugenio Giani - consente di dare una risposta concreta e significativa a tante situazioni di povertà. Ma 'Spesa per tutti' è prezioso anche per la sua azione di educazione alimentare rivolta soprattutto a evitare ogni spreco di cibo”.
“Nel costruire questa nuova fase della programmazione – ha detto Serena Spinelli - siamo partiti da una analisi attenta e profonda dei bisogni, il che ci ha permesso di entrare ancora meglio nel cuore del problema per individuare le soluzioni più adeguate e dare le risposte più puntuali".
“Con la sua attività - ha evidenziato Natale Bazzanti - il Banco riesce ad aiutare ogni anno oltre 120mila persone. Purtroppo i destinatari di aiuti alimentari crescono di continuo. Il nostro obiettivo è quello di riuscire sempre a mantenere il passo della crescita delle persone da aiutare con l’incremento dei prodotti recuperati”.
“Il progetto è – per Vincenzo Lucchetti - un esempio importante delle relazioni che possono nascere tra Regione e soggetti del terzo settore. Il suo valore riguarda certamente le azioni messe in atto per andare incontro alle necessità delle fasce più deboli ma anche il suo lavoro educativo”.
“Questo progetto – sono parole di Marzio Mori – rappresenta anche un monito: il fatto che nel 2025 ci siano in Toscana tante persone che hanno bisogno di cibo ci dice che c’è qualcosa che non va a monte, e che dobbiamo lavorare sul bisogno immediato, ma anche sulle cause che determinano il persistere di sacche di povertà”.
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