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Attualità venerdì 20 dicembre 2024 ore 10:00

Diffuso e competente, così il volontariato guarda al futuro

insegna cesvot

Mentre cresce la tendenza ad impegnarsi al di fuori della rete delle associazioni, il bilancio 2024 di Cesvot conta 8.125 servizi gratuiti erogati



TOSCANA — Diffuso, con tanto di progetto specifico dedicato all'isola d'Elba, e flessibile data la tendenza dei nuovi volontari ad impegnarsi spesso al di fuori della rete associazionistica: così il volontariato toscano guarda alle sfide del futuro, ed è il Centro servizi Volontariato Toscana (Cesvot) a tirare le somme di un 2024 che ha contato l'erogazione di 8.125 servizi gratuiti di sostegno a una platea di utenti composta da 11.996 persone.

"Il 2024 si è confermato un anno di transizione e consolidamento per il volontariato, che rimane un movimento vivo e centrale per il sostegno alle comunità locali", sintetizza Cesvot forte di numeri spia di un settore in movimento che rappresenta un punto di riferimento insostituibile, affrontando le sfide del cambiamento.

"La nostra sfida per il 2025 sarà valorizzare le energie esistenti e attrarne di nuove, supportando le associazioni nel diventare luoghi capaci di stimolare entusiasmo e motivazione", dichiara Luigi Paccosi, presidente di Cesvot.

Un 2024 fitto di traguardi raggiunti

Tra i traguardi principali dell’anno, molte realtà associative hanno completato l’adeguamento dei propri statuti ai requisiti del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), ottenendo maggiore trasparenza e riconoscimento amministrativo. Tuttavia, le normative in continua evoluzione hanno imposto nuovi oneri, in particolare per le organizzazioni più piccole, che spesso faticano a mantenere la loro operatività e a coinvolgere nuove risorse umane.

Accanto ai settori tradizionali del welfare, emergono con forza nuovi temi, come la sostenibilità e l’inclusione, che richiedono una maggiore attenzione e capacità di innovazione sociale. Allo stesso tempo, rimane aperta la sfida di rendere il volontariato attrattivo per le giovani generazioni, che mostrano una crescente preferenza per forme di impegno flessibili e orientate a progetti specifici.

Negli ultimi anni, infatti, il mondo del volontariato ha affrontato grandi trasformazioni. I dati Istat indicano un calo di circa un milione di volontari fra il 2015 e il 2021, ma le emergenze – dalle alluvioni alla pandemia - continuano a dimostrare che il desiderio di aiutare il prossimo è tutt’altro che scomparso.

Le più recenti rilevazioni di Cesvot indicano che sta cambiando il modo di fare volontariato: cresce il numero di persone che si impegnano fuori dalle associazioni tradizionali, con forme di partecipazione più flessibili e innovative.

"Il volontariato si trasforma ma resta cuore pulsante delle nostre comunità" sottolinea Paccosi. "Dietro le nuove forme di volontariato ci sono gli stessi valori di sempre: solidarietà, partecipazione e senso di comunità. I giovani, in particolare, rappresentano una risorsa preziosa, portando freschezza, nuove idee e un forte desiderio di contribuire a un futuro migliore".

I numeri del 2024 di Cesvot

A Dicembre 2024 sono oltre 29mila gli iscritti all’area riservata MyCesvot, 80mila i partecipanti alle iniziative pubbliche, 494 le richieste di orientamento al volontariato, più di 1.300 i partecipanti a corsi e seminari e oltre 2.900 i servizi di consulenza erogati. 

L’identikit degli utenti di Cesvot è rappresentato in particolare da donne, con titolo di laurea o diploma, dai 30 ai 54 anni, attive nel mondo del lavoro.

Gli obiettivi del 2025

Il 2025 per Cesvot sarà un anno cruciale per il tema del ricambio generazionale: sono previsti laboratori per giovani under 35 e percorsi formativi per i dirigenti delle associazioni. 

Grande spazio sarà dato alla valorizzazione del ruolo del volontariato nella salute e nel welfare con corsi di co-programmazione e co-progettazione. 

Per quanto riguarda la ricerca è previsto uno studio dedicato, in collaborazione con l’Università di Siena, sui processi di ripopolamento e salvaguardia delle aree interne. Un progetto specifico sarà inoltre rivolto al consolidamento del terzo settore all’isola d’Elba.

"Fare volontariato oggi significa essere protagonisti di un cambiamento", conclude Luigi Paccosi. "È un impegno che non solo arricchisce chi lo riceve, ma trasforma profondamente anche chi lo dona. Insieme, possiamo fare la differenza. Grazie ai volontari per ciò che fanno, ogni giorno, con generosità e spirito di servizio".


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