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Attualità mercoledì 17 giugno 2020 ore 20:00

Tpl, Rossi indagato denuncia Mobit

autobus

Esposto del governatore contro il mancato trasferimento dei beni da parte del gestore uscente. Rossi è tra gli indagati nell'inchiesta sulla gara



FIRENZE — Guerra senza esclusione di colpi sulla gara per il trasporto pubblico in Toscana che, dopo un contenzioso che dura da anni e l'aggiudicazione ad Autolinee Toscane (del gruppo francese Ratp) della gara da 4 miliardi di euro, è di nuovo nella bufera per l'inchiesta sulle presunte irregolarità in cui, è notizia di oggi, è indagato anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il quale, ora, annuncia un esposto contro l'attuale gestore Mobit. 

Ma andiamo con ordine.

E' infatto notizia di oggi che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è fra le 7 persone indagate dalla procura fiorentina nell'inchiesta aperta per accertare presunte irregolarità nell'aggiudicazione alla società Autolinee Toscane del servizio Gli altri sei indagati sono i membri della commissione di gara. L'accusa, secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, sarebbe "turbativa d'asta". Alll'origine di tutto, un'intervista rilasciata dal presidente il 13 Novembre 2015 quando l'esito della gara, peraltro già noto visto che l'apertura delle buste era avvenuta in seduta pubblica il 14 Ottobre, era ancora formalmente provvisorio. L'avvocato del governatore, Gaetano Viciconte, ha sottolineato che l'intervista in questione è stata diffusa quando la commissione di gara aveva già assegnato i punteggi sia per l'offerta economica che per quella tecnica.

In serata, proprio il governatore Rossi ha annunciato che nelle prossime ore depositerà un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze contro le società consorziate in One Scarl (Mobit), cioè contro gli attuali gestori del servizio di trasporto pubblico locale. In una nota della Regione si legge che alla base dell'esposto c'è la violazione dell'obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario della gara Tpl (Autolinee Toscane) dei beni necessari per la gestione del servizio pubblico.

"Dall'evidenza dei fatti emerge che i gestori uscenti continuano ad utilizzare la disponibilità che hanno dei beni (peraltro acquisiti con contributi pubblici) per impedire l'attuazione della gara, rifiutandosi, con atteggiamenti dilatori ed ostruzionistici, di procedere al trasferimento dei beni essenziali per l'esercizio di servizio di Tpl, beni che, si ripete, hanno il vincolo di destinazione per il Trasporto pubblico medesimo. Il rifiuto, peraltro, non è sorretto da fondate motivazioni, in considerazione del fatto che lo stesso Consiglio di Stato, in data 15 giugno 2020, ha respinto la richiesta di sospensione dell'aggiudicazione, avanzata da Mobit, ritenendo prevalente l'interesse pubblico alla sottoscrizione del contratto".


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