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Attualità martedì 30 gennaio 2024 ore 19:00

Tre bambini da Gaza in Toscana, li cura il Meyer

Due dei bambini col professor Beltrami e la mediatrice culturale
Due dei bambini col professor Beltrami e la mediatrice culturale
Foto di: Aou Meyer Irccs

I pazienti pediatrici feriti dalle bombe sono arrivati in ospedale nella notte. Attesi nei prossimi giorni altri 7 fra bimbi e adolescenti



FIRENZE — La Toscana apre le sue porte a tre bambini provenienti dalla Striscia di Gaza: saranno curati all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. I piccoli, insieme ai loro familiari, sono arrivati questa notte intorno alle 2 dopo essere atterrati in aereo a Pisa. Si tratta di un bambino di 10 anni e di due adolescenti, fratello e sorella, rispettivamente di 12 e 15 anni.

Tutti e tre hanno patologie di tipo traumatico legate ad esplosioni di bombe che hanno colpito le loro abitazioni. Il fratellino di 12 anni riporta gli esiti di una frattura all'omero destro, in fase di guarigione. Verrà comunque sottoposto ad accertamenti neurochirurgici e avrà bisogno di un periodo di riabilitazione. La sua sorellina di 15 anni ha subito un trauma cranico. Anche lei è stata sottoposta ad accertamenti, anche neurochirurgici, ma le sue condizioni non destano particolare preoccupazione.

Anche la loro mamma ha bisogno di accertamenti medici per un ascesso cutaneo: per questo per lei è stata attivata una valutazione con gli specialisti di Careggi che la raggiungeranno al Meyer, per fare in modo che resti vicina ai suoi bambini. 

Un po' più complessa la situazione del bambino di 10 anni accompagnato dal padre: è seguito dagli ortopedici del Meyer per gli esiti di una infezione su una frattura al femore destro, operata quando era a Gaza. Probabilmente dovrà essere operato di nuovo, al Meyer, per la stessa frattura e per questo motivo in queste ore è sottoposto ad ulteriori esami tra i quali una angiotac.

Per tutti loro è stato attivato il servizio di mediazione culturale e di assistenza sociale, oltre al supporto psicologico e grazie al sostegno della Fondazione Meyer sono stati da subito messi a disposizione anche gli alloggi.

L'accoglienza nella notte

Ad accoglierli stanotte c'erano il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il direttore generale dell’Aou Meyer Ircss Paolo Morello.

Tutti e tre sono stati ricoverati in chirurgia, dove sono stati avviati gli accertamenti per valutare la gravità delle loro condizioni e decidere come procedere.

Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di altri 7 pazienti, tra bambini e adolescenti.

Da giorni l’azienda ospedaliera universitaria Meyer Irccs si prepara per accogliere i piccoli. Medici e infermieri del pediatrico fiorentino sono pronti a mettere a disposizione la loro professionalità per dare una risposta a tutti i problemi di salute dei bambini. Mobilitati, come sempre in questi casi, anche i servizi degli assistenti sociali.

Anche la Fondazione Meyer è in prima linea per assicurare tutto il sostegno necessario, in particolare sul potenziamento dei servizi di mediazione culturale e dell’accoglienza degli accompagnatori dei piccoli.

“La Toscana - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - più volte nel corso degli anni ha allargato le braccia ed aperto il suo cuore per accogliere e rendere effettivo il diritto alla salute di chi nel proprio paese non poteva vederselo riconosciuto ed offrire in questo modo una speranza di cura o migliori cure a chi, dove vive, non può averle”. 

“Lo abbiamo fatto - prosegue il presidente - in occasione di conflitti e gravi emergenze: lo facciamo anche quando emergenze non ce sono, così come investiamo con convinzione nella cooperazione sanitaria internazionale, dando il nostro aiuto ed offrendo capacità e conoscenze dei nostri professionisti per formare medici ed operatori della sanità e far crescere sistemi sanitari locali e assistenza sanitaria. Lo facciamo in contesti geografici a volte molto diversi tra loro ma la nostra bussola, ovunque, è quella della difesa di tre principi cardine come equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze”.

“Il Meyer è stato creato nel 1891 per curare i bambini, e da allora porta avanti con impegno e orgoglio la sua importante missione. Oggi è pronto a fare di nuovo la sua parte accogliendo al meglio questi piccoli e i loro familiari, provati da una terribile esperienza”, spiega Paolo Morello, direttore generale dell’Aou Meyer Ircss.


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