Attualità mercoledì 03 maggio 2023 ore 18:10
Università è femmina, metà studentesse punta alla laurea
Se il 50% delle ragazze toscane intende continuare gli studi dopo le superiori, fra i ragazzi la percentuale è del 28,31%. L'indagine Upi Toscana
FIRENZE — Università è femmina, con la metà delle studentesse toscane a puntare con decisione alla laurea secondo una percentuale che fra i ragazzi scende al 28,31%: a rivelarlo è l'indagine promossa nell'ambito del progetto “G.I.F – Giovani. Inclusione. Futuro per la Toscana”, con capofila UPI Toscana e il coinvolgimento delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, Ufficio Scolastico regionale e l’ITS Energia e Ambiente.
I giovani toscani scelgono la scuola superiore in base soprattutto alle materie insegnate, la maggior parte di loro ha seguito attività di orientamento, ma in tanti chiedono stage pratici prima di intraprendere un percorso di studi. Più di 1 su 3 continuerà a studiare dopo il diploma, ma il 30% è indeciso. Le ragazze hanno le idee più chiare: la metà andrà all'Università.
I risultati dell'indagine sono stati presentati oggi durante il convegno “La scuola del domani: le figure del tutor e del docente di orientamento” all'Istituto degli Innocenti di Firenze.
L'indagine si è svolta attraverso un questionario rivolto a studenti e studentesse delle classi dalla II alla V e a referenti per l'orientamento delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, con l'obiettivo di comprendere i processi di scelta e orientamento degli studenti e delle studentesse nelle fasi di passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione e del post diploma.
Tra Gennaio e Marzo 2023 hanno risposto, in forma anonima e su piattaforma web, 13.525 studenti e 746 referenti delle quattro province toscane.
Tra gli studenti, il 60% ha affermato di essere stato coinvolto in attività di orientamento per la scelta della scuola secondaria di secondo grado durante la scuola secondaria di primo grado, il 26% no. La maggior parte (3mila) degli 8mila alunni che hanno seguito attività orientative hanno dato un giudizio medio sulle stesse attività (3, in una scala da 1 a 5), e lo stesso per il consiglio orientativo formulato dagli insegnanti.
Nella scelta della scuola il fattore maggiormente determinante è il piano di studi (punteggio 3,72), seguito da genitori e famiglia (2,74), vicinanza della scuola (2,56), professori (2,32) e infine amici (2,24). Tra le iniziative prima di intraprendere un percorso gli alunni preferiscono uno stage pratico (punteggio 3,20) a una full immersion (2,94).
A conclusione del periodo scolastico, il 37% vorrebbe proseguire con un percorso universitario e di istruzione superiore, il 21% invece cercare subito lavoro, il 30% è indeciso o non risponde. In questo caso si fa sentire la differenza di genere: vuole andare all'Università la metà delle studentesse contro il 28,31% degli studenti, pensa di cercare subito un lavoro il 13,23% delle studentesse contro il 33% degli studenti.
Per quanto riguarda i referenti, la maggior parte (400) dà un valore tra 3 e 4 alla qualità delle attività di orientamento in entrata, e di 3 (191) per quelle in uscita. Per la maggior parte dei docenti andrebbero potenziati i microstage a piccoli gruppi (302).
“Il progetto - ha spiegato il presidente di Upi Toscana Gianni Lorenzetti - ha tra gli obiettivi quello di individuare percorsi e modalità di orientamento il più possibile efficaci, primo strumento per contrastare la dispersione scolastica”.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI