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Attualità domenica 20 dicembre 2020 ore 15:25

Vini e carni toscane in crisi nel Natale del Covid

Coldiretti Toscana fa il punto sui settori colpiti dalla crisi e sui possibili sostegni economici da erogare dopo la chiusura dei ristoranti



FIRENZE — Coldiretti Toscana ha sottolineato le perdite registrate da alcuni settori della produzione artigianale regionale come quello dei vini e delle carni colpiti dalla chiusura dei ristoranti e dalla diminuzione dei consumi dovuta alla cancellazione dei tradizionali pranzi e cene in famiglia. "A pesare sono state le chiusure di ristoranti e bar che assorbono circa il 30 per cento dei prodotti agroalimentari nazionali" sono i dati della Coldiretti.

Le produzioni più colpite sono quelle di qualità come i vini Doc, Docg e Igt rimasti stoccati ed invenduti.

“Gli aiuti a favore di settori strategici del Made in Italy come la filiera del vino e dei suini sono una boccata di ossigeno per superare una grave crisi favorita anche dalla chiusura dei bar, ristoranti e agriturismi che è costata 9,6 miliardi sono per il mancato acquisto in prodotti agroalimentari” ha detto il presidente della Coldiretti Toscana Filippi. 

La Coldiretti si dice soddisfatta per l'erogazione dei 10 milioni previsti nel 2021 approvata dalla commissione Bilancio della Camera per lo stoccaggio dei vini di qualità Doc, Docg e Igt che sono stati quelli "più duramente colpiti dalle difficoltà della ristorazione".

Coldiretti plaude al via libera per 10 milioni di fondi per il sostegno alla filiera dei suini, con contributi a fondo perduto e la proroga per il 2021 delle percentuali di compensazione Iva per la cessione di animali vivi della specie suina e bovina con l’impegno ad aumentarle nel prossimo ristori.

"E’ stato inoltre istituito un fondo per la tutela delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta in guscio con una dotazione di 40 milioni - ha sottolineato la Coldiretti - da rilevare anche il rinvio a Gennaio 2022 della sugar tax che rappresenta solo un onere per le imprese mentre anziché tassare le bevande bisognerebbe aumentarne il contenuto di frutta. Misure importanti che si aggiungono ai 150 milioni di euro già previsti per il fondo delle filiere ma che necessitano di ulteriori rafforzamenti di fronte alle chiusure di ristoranti e bar che assorbono circa il 30 per cento dei prodotti agroalimentari nazionali" ha concluso il presidente.


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