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Attualità venerdì 08 agosto 2025 ore 16:55
Banchi di San Lorenzo a rischio trasferimento

Oltre all'allarme sicurezza, la paura per gli imminenti spostamenti dei banchi storici di San Lorenzo ancora in mano ai fiorentini
FIRENZE — Lo scorso lunedì è avvenuto il primo degli incontri, promossi dalla prefettura, alla presenza dell'assessore allo Sviluppo Economico Jacopo Vicini e che vede coinvolti i rappresentanti dei banchi di San Lorenzo, le Associazioni di categoria e i vigili del fuoco.
Un allarme sicurezza già scattato e per il quale adesso è necessario prendere provvedimenti. Un allarme evidenziato anche lo scorso aprile quando i mezzi dei vigili del fuoco incastrati non riuscivano a farsi spazio per arrivare a domare un inizio di incendio all'interno del Mercato Centrale.
Da qui già le disposizioni per lo spostamento di due banchi in via Panicale e l'impegno da parte della associazioni alla formazione e informazioni.
Sono già partite le regolamentazioni a tutti i titolari dei posteggi attivi con l'intimazione a rispettare le distanze di tre metri e quaranta tra un banco e un altro e attenersi alle regole citate. Multe salate per i trasgressori.
A breve saranno previsti altri spostamenti come già per i banchi di piazza Pitti la cui nuova postazione sarà in piazza Vittorio Veneto alle Cascine sotto la ruota panoramica.
E questo spostamento è il terrore dei banchi, specialmente quelli storici ancora dei fiorentini che ormai si contano sulle dita d'una mano. Questi hanno già subito lo spostamento dalle Cappelle Medicee e da piazza San Lorenzo perdendo già così un certo tipo di clientela e trovandosi nel disagio di un incastro obbligato in via dell'Ariento, senza spazio tra un banco e un altro che copre tutti i negozianti e con un turismo che passa di corsa oppure altri collocati nella piazza del Mercato dalla quale adesso si sentono a rischio nuovo trasferimento.
Stiamo parlando di banchi storici che ancora oggi vendono una manifattura di produzione Toscana, Italiana come gli storici accessori di paglia tramandati dalla tradizione dei “Pagliaioli” di cui la provincia fiorentina fu la culla.
Commercianti che devono essere salvaguardati nel nostro centro storico ormai preso d'assalto e dove il fiorentino piano piano scompare.
Uno di questi è il banco Ballerini accessori e cappelli in rafia e paglia fiorentina:
“Dal 1945 il banco è a San Lorenzo e quest'anno festeggia 80 anni. Precedentemente del parente Rossi Giulio poi è passato a Ballerini Roberto”
E così Roberto si racconta:
“Io mi chiamo Ballerini, nato a Campi Bisenzio, mio nonno materno è stato sindaco di Campi dal 1944 al 1946 e l'anno scorso hanno intitolato la circonvallazione sud proprio a lui, Arnoldo Nesti. I miei parenti erano pagliaioli e cappellai e noi si viene da quella tradizione"
“Ci vuole pazienza per questo tipo di commercio. Questo prodotto non lo vende più nessuno. Qua siamo rimasti solo noi e anche al Porcellino non ce ne sono più. Questo perchè il prodotto è più per la stagione primaverile-estiva perciò devi crearti anche un prodotto invernale con altri materiali, è un prodotto con le taglie, è un accessorio di estetica importante ma al quale le persone non danno il giusto valore realizzato con pazienza da mani sapienti.
Per fare un cappello piccolo, una “canotta” che è la parola tecnica, detta anche paglietta, ci vogliono 9 metri di treccia di paglia. Il valore è a seconda dello spessore della treccia, più la treccia è fine e più alto è il valore perchè occorre più tempo per l'intreccio e la lavorazione”
“Il grano dei cappelli di allora non c'è più. E stato sostituito da un altro grano. E nemmeno la manualità di allora purtroppo è la medesima”
“Ci hanno spostato qua in piazza del Mercato. Prima eravamo alle Cappelle Medicee e ci è cambiata tutta la clientela” - continua la moglie Primetta - “Siamo rimasti in 20 dei 52 programmati nelle piantine dello spostamento del 2014 nella piazza. Avevano fatto le fossette della luce ma avevano calcolato gli ingombri a terra e non gli ingombri aerei con i teloni. Dunque avevano calcolato erroneamente 2x3 anzichè 3.50x4 di spazio necessario. Furono mandate tutte queste informazioni e altre proposte al Comune ma nessuno è mai intervenuto per rimediare alla cosa”
“Nessuno è riuscito ad amministrare bene questo mercato scoperto tanto che le misure e le regole non sono rispettate. Non ci sono neppure le righe in terra. Ci sono questi banchi nuovi enormi che sono stati fatti senza rispettare le misure e così non va assolutamente bene”
E prosegue con rammarico - “Noi facciamo tutta produzione locale e come noi ne sono rimasti pochi. Se ci vorranno spostare alla Ruota Panoramica delle Cascine noi chiuderemo l'attività. Abbiamo da sempre il magazzino qua in San Lorenzo, come facciamo a spostarci alle Cascine? I depositi sono tutti qua. I banchi di San Lorenzo sono una particolarità della città e invece di proteggerli son stati gestiti male”
Stesso discorso vale per il banco del Citti che dalla piazza di San Lorenzo è stato spostato in via dell'Ariento. Fedele Citti e Maria Allegretti gestiscono dal 1974 il banco con cashmere e seta di Como.
Lei aveva il padre con il banco che vendeva I maglioni Fisherman e già a 15 anni lo aiutava nell'attività.
Anche per loro l'attività e la clientela è cambiata e l'incastro dei banchi in via dell'Ariento non è utile, non rispetta la sicurezza.
“I nuovi banchi aggrediscono la clientela che invece di fermarsi fugge. È cambiato l'approccio e non ci riconosciamo più in questa modalità di commercio”
“Occorrerebbe gestire bene e proteggere questo mercato dei fiorentini. Non abbiamo più parole. Così tutti hanno svenduto i propri banchi già dai primi spostamenti, cerchiamo di non peggiorare ulteriormente facendo svanire anche le ultime fiorentinità”
Chiara Lam Nang
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