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Attualità martedì 23 giugno 2015 ore 14:44

"Fuori dal Forteto i soci condannati"

La Cgil invita a tutelare il lavoro dei dipendenti onesti della cooperativa mentre il centrodestra in Regione chiede una nuova commissione d'inchiesta



FIRENZE — La richiesta formale è già pronta e verrà presentata giovedì, giorno di insediamento del rinnovato consiglio regionale. Il consigliere Stefano Mugnai, già presidente della commissione consiliare che si occupò di indagare sugli abusi e le violenze commesse dal numero uno del Forteto, Rodolfo Fiesoli, è pronto a chiedere l'istituzione di una nuova commissione. L'obiettivo stavolta è quello di indagare i rapporti tra la cooperativa e la politica, per stanare chi negli anni ha coperto i vertici del Forteto coinvolti indagati e condannati per abusi già nel 1978.

Per far partire la nuova commissione serviranno almeno 8 voti, un quinto del totale dei consiglieri, e i numeri ci sono: oltre ai due consiglieri di Forza Italia voterebbero a favore anche i sei della Lega, più Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia, ma anche una parte del Pd, come Paolo Bambagioni.

Intanto qualcosa si muove anche a livello nazionale. La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini ha depositato una mozione che chiede al governo di fare di tutto per fare chiarezza sulle responsabilità politiche.
"Altro obiettivo della mozione è quello di spingere il governo a nominare un Commissario - ha detto Bergamini - che gestisca la cooperativa agricola, in modo da slegarla completamente dalla precedente gestione e da procedere al più presto al pagamento delle provvisionali a favore delle vittime".

Tutto questo mentre la Cgil fa il suo mestiere di sindacato e accende i riflettori sui lavoratori.
"Siamo ad un passaggio cruciale per il futuro di una delle realtà produttive più importanti del Mugello per l'attività agroindustriale - ha scritto la Flai Cgil in una nota - che occupa più di 100 lavoratori tra soci e dipendenti e lavora  circa il 30% del latte ovino della Toscana conferito da circa 40 allevatori soci conferitori e che ci deve vedere tutti impegnati nella sua salvaguardia".

Per questo la Cgil ha chiesto alle istituzioni pubbliche di rivedere la loro richiesta danni nei confronti della cooperativa, che rischierebbe di non sopravvivere se venisse condannata a risarcirle.


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