Politica giovedì 14 maggio 2015 ore 13:05
Giannarelli punta deciso al ballottaggio
Settimana prossima i deputati "big" del Movimento 5 stelle torneranno in Toscana per sostenere il candidato governatore: "Finirà come a Livorno"
FIRENZE — Dei sondaggi si fidano poco, per questo non ne hanno commissionato nemmeno uno, ma i candidati del Movimento 5 stelle della Toscana sono certi di essere l'unico vero avversario di Enrico Rossi nella corsa alla ricandidatura.
Per questo nei prossimi giorni i "big" pentastellati abbandoneranno i loro scranni a Montecitorio per affiancare il candidato Giacomo Giannarelli nel suo viaggio in Toscana. Mercoledì prossimo ad esempio arriveranno a Firenze Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Alfonso Bonafede e altri: indosseranno gli abiti da camerieri per servire al tavolo i partecipanti all'apericena organizzato alle Murate da Giannarelli e dai suoi candidati fiorentini. In attesa di Beppe Grillo che potrebbe arrivare per la spallata finale.
"Fatevi servire dai vostri parlamentari" lo slogan della giornata. Intanto Giannarelli è tornato sui temi caldi della campagna elettorale e ha rispolverato i cavalli di battaglia del movimento.
"I nostri candidati sono tutti cittadini incensurati e sconosciuti alle procure - ha spiegato nel giorno della presentazione dei candidati del collegio Firenze 1 -. Nessuno di noi è condannato o indagato ma facciamo parte di una cittadinanza attiva che ha deciso di impegnarsi in prima persona e non delegare più. Nessuno di noi ha mai fatto politica in senso elettivo ma solo nel senso più alto, occupandoci della cosa pubblica senza mai candidarsi fino ad ora".
E poi i due temi del giorno: la Tirrenica e la scelta di Comune di Firenze e Regione di non costituirsi parte civile nel processo sulla Tav. "Il Comune di Firenze e la Regione Toscana - ha detto Giannarelli - avrebbero dovuto costituirsi parte civile nel processo per il nodo Av fiorentino perché noi vogliamo tutelare il bene pubblico e la finanza pubblica. C'era da prendere una posizione netta rispetto alla Tav che vede 8 anni di cantieri, solo una piccola parte realizzata con i costi raddoppiati".
"Sulla Tirrenica - ha aggiunto il candidato - diciamo no al pedaggio e vogliamo mettere in sicurezza l'Aurelia dall'inizio alla fine". E ha specificato. "Non siamo d'accordo con il pedaggio - ha aggiunto -, e sopratutto diciamo 'no Sat'".
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