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Sport mercoledì 24 febbraio 2021 ore 17:34

Giro d'Italia 2021, un arrivo a Montalcino e una partenza da Siena

il trofeo Giro d'Italia
il trofeo Giro d'Italia

Spettacolo assicurato sulle strade bianche di Montalcino. Saranno ricordati Alfredo Martini, Gino Bartali e Dante Alighieri



ROMA — C’era molta attesa per conoscere il percorso dell’edizione 104 del Giro d’Italia.

Finalmente oggi la curiosità di tutti è stata soddisfatta dopo che nelle scorse settimane l’organizzazione di RCS Sport aveva annunciato solo la Grande Partenza da Torino, con una cronometro individuale. I ciclisti, in un vortice di fatica ed emozioni, si daranno battaglia in 21 tappe, dall’8 maggio al 31 maggio, pedalando per 3450 chilometri lungo la nostra penisola, toccando Foggia quale punto più a sud.

Le cronometro saranno due, otto gli arrivi in salita con le ascese inedite a Sega di Ala, Alpe di Mera e Alpe di Motta. La Cima Coppi del 2021 sarà il Pordoi, in un tappone dolomitico che prevede anche Marmolada e Giau.

In Toscana arriverà solo una tappa, a Montalcino il 19 maggio. I corridori partiranno da Perugia per faticare 163 chilometri, di cui gli ultimi 35 sullo sterrato. Montalcino ha ospitato già due volte arrivi di tappa del Giro d’Italia, con Moreno Argentin e Cadel Evans vincitori tra i vigneti del Brunello. 

Il giorno dopo la Corsa Rosa partirà da Siena per dirigersi a Bagno di Romagna. 

Le aspettative erano altre. Per mesi si è vociferato di arrivi o partenze a Sesto Fiorentino per il centenario della nascita dell’indimenticato Alfredo Martini, e a Firenzeper i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Sesto fiorentino invece dovrà accontentarsi di un passaggio della carovana, che prima attraverserà Ponte a Ema per omaggiare Gino Bartali. 

Dante Alighieri sarà invece ricordato nella tappa che da Ravenna, dove è sepolto, porterà i corridori a Verona.

Da un punto di vista prettamente sportivo l’edizione 2021 festeggerà i 90 anni della Maglia Rosa, indossata per la prima volta da “locomotiva” Learco Guerra nell’edizione del 1931.

Fu Armando Cougnet, all’epoca direttore de La Gazzetta dello Sport, che istituì il simbolo del primato scegliendo il rosa, colore che caratterizzava ed ancora oggi caratterizza le pagine del giornale. 

Già nel 1919 avevano fatto la stessa cosa i francesi del giornale Auto, che nel 1919 scelsero il giallo per colorare la maglia del leader del Tour de France.

L’8 maggio, al nastro di partenza, non ci sarà l’inglesino Tao Geoghegan Hart, vincitore del Giro d’Italia 2020 e che quest’anno ha scelto di mettersi alla prova sulle strade del Tour. Al momento non è confermata neppure la presenza del giovane australiano Jay Hindley, splendido secondo nel 2020.

Tra i grandi campioni ci sarà il colombiano Egan Bernal, cresciuto ciclisticamente in Italia e vincitore del Tour de France 2019. Egan Bernal è in cerca di riscatto dopo la scorsa travagliata stagione, costellata da infortuni e prestazioni deludenti.  Anche Thibaut Pinot, Peter Sagan, Mikel Landa, Simon Yates e forse il giovane belga Remco Evenepoel pedaleranno sulle strade della nostra penisola.

Tra gli italiani saranno al via Giulio Ciccone, Elia Viviani e l’inossidabile trentaseienne Vincenzo Nibali, a caccia del suo terzo Giro d’Italia, a caccia dell’impresa.

Ecco la tabella con le 21 tappe de “La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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