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Attualità domenica 27 marzo 2022 ore 18:45

I docenti no-vax possono tornare a scuola

studenti

Proteste dei presidi contro il nuovo decreto che consente di tornare al lavoro con un tampone negativo ma senza entrare in contatto con gli studenti



ROMA — I primi a protestare sono stati i presidi, poi a ruota sono arrivati alcuni partiti e alla fine anche qualche sindacato. L'ultimo decreto anti-Covid del governo ha creato un nuovo pasticcio sulla scuola dopo le contortissime norme sull'isolamento e le quarantene: dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, ormai avvenuta, il personale della scuola non vaccinato contro il Covid, quindi docenti, personale Ata e amministrativi, potrà ripresentarsi al lavoro anche solo esibendo il green pass generato da un tampone negativo, con buona pace dell'obbligo vaccinale che invece resta in vigore fino al 15 Giugno. A una condizione però: il personale no-vax non deve entrare in contatto con gli studenti. Quindi, in estrema sintesi, insegnanti e Ata possono tornare a scuola ed essere retribuiti ma non si sa con quali mansioni. Una condizione che riguarderebbe in Italia circa 10mila persone, di cui quattromila sono insegnanti.

Immediata la protesta dei presidi. "E' molto difficile, negli istituti, stabilire quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi - ha sottolineato il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli - Oltre ai docenti, gli stessi impiegati di segreteria e i bidelli entrano a contatto con gli alunni. C'è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato: gli si paga lo stipendio per non lavorare, dando mansioni sostanzialmente inesistenti. Bel capolavoro".

Il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana hanno già sollecitato un intervento del governo per risolvere le contraddizioni, le difficoltà organizzative e i costi in più generati dalla norma (gli insegnanti che non possono entrare in contatto con gli alunni devono ovviamente essere sostituiti da un supplente).

"E' un provvedimento ambiguo e quasi impraticabile che rischia di creare problemi e disparitàà di trattamento tra il personale si è regolarmente sottoposto alla vaccinazione, in molti casi non a cuore leggero, e chi invece non lo ha fatto - ha commentato la segretaria generale della Cisl scuola Ivana Barbacci - Credo poi che occorre considerare con grande attenzione la situazione dei lavoratori fragili per i quali non sono state prorogate le norme di tutela pur in un contesto di contagi che non calano. Infine è inaccettabile che i 14 milioni di euro per i pagare i supplenti del personale utilizzato in altri compiti siano sottratti alle risorse destinate alla valorizzazione dei docenti".

La norma del decreto che permette di rientrare al lavoro con un semplice tampone negativo è valida anche per le forze dell'ordine e i militari ma senza limitazioni per le mansioni.


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