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Attualità giovedì 23 aprile 2015 ore 17:12

I toscani conoscono la farina già dal Paleolitico

Servizio di Tommaso Tafi

La dove oggi c'è il lago di Bilancino viveva una tribù di homo sapiens che macinava i semi della Tifa e ne ricavava l'amido con cui si nutriva



FIRENZE — L'arte del mangiare bene è un realtà in Toscana già dal Paleolitico. La scoperta della più antica farina del mondo macinata effettuata dai ricercatori della Soprintendenza Archeologica regionale e dall'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria rivoluzione tutto quello che si sapeva sull'alimentazione dell'homo sapiens. 

Il fatto che una tribù nomade che abitava temporaneamente la valle della Sieve, là dove ora c'è l'invaso di Bilancino, sapesse macinare i grani della Tifa per produrre amido con cui poi si nutriva ribalta l'idea di un uomo primitivo intento a mangiare solo cacciagione o al massimo bacche.

"Questo significa - ha spiegato il professor Giuseppe Rotilio, docente di biochimica della nutrizione all'Università Tor Vergata di Roma - che già 30mila anni fa gli uomini avevano imparato a metabolizzare gli amidi trasformandoli in energia". 

I ricercatori, segnatamente la dottoressa Biancamaria Aranguren della Soprintendenza archeologica toscana e Anna Revedin dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, hanno ricreato la farina in laboratorio scoprendo che avevano valori nutrizionali altissimi.

"Per la prima volta - hanno sottolineato Aranguren e Revedin -  l'uomo aveva a disposizione un prodotto elaborato facilmente conservabile e trasportabile, ad alto contenuto energetico perché ricco di carboidrati complessi, che permetteva maggiore autonomia soprattutto in momenti critici dal punto di vista climatico e ambientale".

Con questa scoperta rivoluzionaria la Toscana è pronta a presentarsi tra 8 giorni a Milano per l'inaugurazione di Expo. "Vendo questo rapporto con il cibo che affonda le radici in un passato così remoto - ha detto l'assessore Gianni Salvadori - ci permette di parlare anche dell'alimentazione del futuro". 

Intanto il 28 maggio verrà consegnato lo stand alla Toscana e allora si capirà a che punto siamo con i lavori.


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