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Cronaca martedì 15 dicembre 2020 ore 06:05

I resti nella terza valigia sono di una donna

Un carabiniere del Ris
Un carabiniere del Ris

Lo ha svelato un primo esame del tronco umano trovato lungo la Fipili, nello stesso campo dove sono stati rinvenuti, in 2 valigie, i resti di un uomo



FIRENZE — Il medico legale lo ha stabilito dopo il primo esame: appartiene a una donna il tronco umano in stato di avanzata decomposizione chiuso nella terza valigia ritrovata nel giro di pochi giorni in un terreno lungo la Fipili, nel tratto in cui la superstrada corre nelle vicinanze del penitenziario di Sollicciano, dal lato in direzione Pisa.

Nella stessa zona, nei giorni scorsi, erano già state rinvenute - in momenti successivi - altre due valigie con all'interno il corpo a pezzi di un uomo adulto di etnia caucasica (quindi bianco), di età approssimativamente compresa fra i 40 anni e i 60 anni: nella prima - ritrovata casualmente dal proprietario del campo mentre lavorava al suo orto - c'era il tronco, saponificato e avvolto in un telo; nella seconda, ritrovata dai carabinieri a circa 70 metri di distanza, gli arti inferiori e un giubbotto.

Domattina alle 9 i carabinieri riprenderanno a setacciare tutta l'area e non si escludono nuove scoperte, come una quarta valigia con quel che ancora manca del corpo della donna.

Anche i resti della seconda vittima verranno sottoposti ad autopsia per individuare le cause del decesso e prelevare il dna per l'identificazione. L'esame autoptico eseguito sull'uomo per ora ha dimostrato che è stato ucciso con una coltellata alla gola. 

I due decessi potrebbero risalire da sei mesi a due anni fa e solo accertamenti approfonditi potranno fornire altri elementi per ricostruirne la dinamica e il movente. E soprattutto individuare chi ha agito. Per ora nessuna pista è esclusa.

Al momento gli inquirenti ritengono che le valigie siano state gettate nel campo da un'auto di passaggio sulla Fipili, forse lo stesso giorno e in sequenza, forse in tempi diversi. Quando sono state recuperate erano coperte di fango e presumibilmente si trovavano lì già da tempo.



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