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Cronaca giovedì 26 agosto 2021 ore 19:10

Ong fiorentina nell'inferno dell'attentato di Kabul

Aeroporto di Kabul (foto da wikipedia)
Aeroporto di Kabul (foto da wikipedia)

La onlus Cospe è impegnata per evacuare dall'Afghanistan persone a rischio. In salvo una trentina di persone tra cui 10 bambini



KABUL (AFGHANISTAN) — Questo pomeriggio ci sono state due esplosioni fuori dall’aeroporto di Kabul. La zona, da giorni, è affollatissima perché moltissimi cittadini vogliono abbandonare l'Afghanistan in cui i Talebani hanno ripreso il potere. L'attentato ha provocato numerosi morti e feriti.

Molti aerei militari, tra cui quelli italiani, da giorni stanno compiendo operazioni di evacuazione e diversi afghani sono destinati in Toscana

A operare in Afghanistan ci sono anche molte persone della onlus fiorentina Cospe che sta cercando di portare in salvo quante più persone possibile: "L'attentato - hanno spiegato da Cospe - arriva al culmine di giornate tragiche in cui abbiamo cercato di portare in salvo quante più persone possibile tra i nostri collaboratori e le loro famiglie e dopo poco che avevamo saputo che finalmente una buona parte erano finalmente riusciti ad entrare all’aeroporto, spostandosi proprio da quell’Abbey Gate dove ora si contano le vittime".

Le persone scampate all'attentato sono "un gruppo di circa 30 persone - hanno chiarito - tra cui una decina di bambini. Tra loro anche il gruppo delle calciatrici che erano partite da Herat lunedì mattina all'alba, e delle cicliste, seguite in Italia dall'associazione Road to Equality. Ora sono al sicuro, con cibo e acqua e in attesa di un volo per arrivare in Italia di cui però ancora non abbiamo notizie certe".

Aeroporto di Kabul dall'alto (foto da wikipedia)

Aeroporto di Kabul dall'alto (foto da wikipedia)

Cospe ha lavorato dal 2008 al 2019 in Afghanistan, sostenendo associazioni locali con progetti sui diritti delle donne e il sostegno e la messa in sicurezza di difensori e difensore dei diritti umani: "Come Cospe - hanno aggiunto - abbiamo costituito un'unica lista di persone da evacuare, abbiamo tenuto tutto il tempo contatti con le persone lì fuori comunicando costantemente la loro posizione ai parà dei Tuscania che da dentro l’aeroporto gestivano le operazioni e alle altre autorità, Ministero della Difesa e degli Esteri, che anche dall’Italia seguivano gli sviluppi dell’evacuazione e che ringraziamo per il grande loro svolto insieme al Console in loco e a corpo dei paracadutisti".

"La difficoltà dell’ingresso all’aeroporto, presidiato dai talebani e affollato da quanti stanno tentando di fuggire in ogni modo, ha purtroppo scoraggiato alcuni membri del gruppo che non hanno resistito a ore di insonnia, di fame, di sete e a condizioni igieniche precarie. Molti hanno dovuto rinunciare, altri si sono persi nella folla".

I tempi per le evacuazioni sono stretti, la deadline imposta dagli Usa è il 31 Agosto. Al contempo le minacce dei talebani stanno aumentando, così come i controlli e le violenze verso coloro che cercano di lasciare il paese: "Hanno ucciso tre persone davanti ai miei occhi” ha scritto una ragazza del gruppo Cospe.

La situazione è drammatica: "Ricordiamo che si tratta di attivisti e attiviste, giornalisti indipendenti, avvocate, collaboratori a vario titoli con le organizzazioni internazionali, sono le donne, rappresentanti di minoranze e le voci della società civile e tutti coloro che hanno lavorato per un’Afghanistan diverso nelle scuole, nella sanità, nella società e si sono da sempre opposti del regime totalitario e del pensiero integralista dei talebani. Oggi dobbiamo garantirgli sicurezza e libertà".


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