Attualità mercoledì 20 aprile 2016 ore 14:35
La mortadella di Prato, regina dei salumi toscani
Un prodotto tipico toscano, un salume “povero” risalente al 1733, ha ottenuto dall’Unione europea il marchio di Indicazione geografica protetta
FIRENZE — La sua particolarità consiste nelle procedure di lavorazione che sono rimaste invariate nel tempo e gelosamente conservate da pochi artigiani.
Al salume cotto toscano viene quindi viene riconosciuta la tipicità della ricetta che prevede l'utilizzo esclusivo di carne suina. Le carni vengono macinate e impastate insieme ai larderelli di grasso e quindi mischiate con le spezie ma l'ingrediente più originale è l'alchermes, un liquore dal colore rosso prodotto esclusivamente con la cocciniglia, un insetto. E' questa la ricetta che ha reso unica la mortadella Igp di Prato.
In sala Gonfalone di palazzo Panciatichi è stata per celebrata la seconda giovinezza della mortadella di Prato, che ha ottenuto dall’Unione europea il marchio di Indicazione geografica protetta.
“La solennità di questa sala ben si addice al titolo Igp conquistato dalla mortadella di Prato”, ha esordito il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, “grazie alla maestria dei beccai, gli artigiani della carne, che da generazioni caratterizzano la nostra cucina, identificando la Toscana nel mondo”.
“Oggi dimostriamo la nostra capacità di fare sistema – ha sottolineato il vicepresidente dell’Assemblea toscana Marco Stella – Il Consiglio regionale è un luogo di dibattito politico, a volte anche aspro, ma che sa promuovere il territorio e le sue eccellenze".
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