Arte lunedì 16 marzo 2015 ore 17:35
La nuova sala dell'Ermafrodito
La Galleria degli Uffizi con l'allestimento rinnovato della sala si arricchisce di una nuova opera, L'Allegoria di Ligozzi donata da Jean Luc Baroni
FIRENZE — Il rosso crèmisi delle pareti, la raffinata statua di Ermafrodito, “L'allegoria della virtù”, il grande quadro di Jacopo Ligozzi donato di recente: la sala 38 della Galleria degli Uffizi, denominata dell'Ermafrodito, torna a nuova vita dopo un attento riallestimento, e ruota intorno alla cultura estrosa e spregiudicata di Francesco I de' Medici. Il dipinto di Jacopo Ligozzi “L'allegoria della virtù” fu alienato nel 1720 e dopo varie vicissitudini è arrivato nelle mani del mercante d'arte Jean Luc Baroni. Che poi lo ha donato alla Galleria degli Uffizi.
“Il dono che Jean-Luc Baroni fa agli Uffizi d’una lirica e monumentale tela di Jacopo Ligozzi - ha aggiunto Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è di spicco assoluto giacché, al di là d’ogni altra qualità, la sua Allegoria è storicamente connessa al collezionismo mediceo; e al collezionismo d’un tempo che quasi collima con l’apertura della Tribuna buontalentiana; ch’è come dire con le origini della Galleria medesima e col luogo più emblematico della cultura di Francesco I. Questa è la ragione per cui s’è pensato di tingere di rosso la Sala dell’Ermafrodito e di riservare alla tela donata una collocazione di assoluto riguardo, contornata da dipinti di gusto affine”.
Per accogliere l’Allegoria di Ligozzi la sala dell'Ermafrodito, grazie al contributo dell’Associazione Amici degli Uffizi.
“La nostra Associazione - ha sottolineato Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi -, come consuetudine ormai più che ventennale, ha condiviso con la Direzione del museo questa importante innovazione e recupero museografico, riaffermandosi mecenate attenta e affettuosa di molti dei lavori di riordino, riallestimento e restauro delle collezioni e delle sale”.
Nella sala sono esposti, oltre alla statua di Ermafrodito copia romana di età imperiale di un originale ellenistico e il grande dipinto di Ligozzi, il ritratto di Francesco I de medici, quello di Gabrielle d'Estrées con una delle sorelle, la piccola Allegoria della Fortuna e quella della Felicità pubblica, dipinta nel 1568 dal Bronzino, proprio per Francesco I de' Medici.
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