Attualità mercoledì 16 settembre 2015 ore 17:55
La Tari è un caos, la Cna lancia l'ultimatum
Nei 73 comuni tra Firenze, Prato e Pistoia ci sono 73 regolamenti diversi. Appello ai sindaci: "Uniformateli o ci autoridurremo la tariffa"
FIRENZE — Questa volta i tre presidenti dell'associazione degli artigiani di Firenze, Prato e Pistoia, Andrea Calistri, Claudio Bettazzi ed Elena Calabria si sono mossi come un solo uomo.
E, in rappresentanza dei 15.600 imprenditori iscritti alle tre Cna sui circa 40mila artigiani che operano in Toscana, hanno chiesto ai sindaci dei 73 comuni dell'Ato centro di convocare un'assemblea per discutere del percorso di semplificazione delle tariffe dei rifiuti e della stesura di un regolamento unico per la gestione rifiuti in tutta l'area.
Proprio come, per altro, prescrive una risoluzione del ministero delle Finanze datata 9 dicembre 2014 che vieta ai comuni delle aree omogenee di applicare regolamenti diversi per quanto riguarda il calcolo delle metrature di ogni attività su cui far pagare la Tari.
Risoluzione da sempre disattesa dai comuni a discapito delle imprese. La Cna ha anche portato un esempio: una carrozzeria di 500 metri quadri paga 999 euro l'anno di Tari a Firenze, dove la tariffa al metro è di 9,99 euro, e 1870 euro l'anno a Prato, dove la tariffa al metro è di 6,80 euro. Come è possibile? Colpa della differenza dei regolamenti comunali sui rifiuti. A Firenze, infatti, l'amministrazione ha deciso di stabilire in via forfettaria che le imprese che producono rifiuti speciali, nel caso delle carrozzerie vernici e lamiere, e che se li smaltiscono da soli, ricevono una sorta di sconto sulla Tari. Per le carrozzerie è dell'80% sulla superficie tassabile. A Firenze lo stesso sconto è del 45%. A Pistoia del 35%. Da qui le difformità.
"Non possiamo più accettare questa situazione - ha detto Andrea Calistri - In questo modo le condizioni con cui le stesse imprese stanno sul mercato diventano troppo diverse".
"A questo si aggiunge il problema dell'elusione - ha detto Claudio Bettazzi -. Le imprese sane sono costrette a pagare anche per chi non paga la Tari da anni, mentre i comuni pescano dall'imposta rifiuti per pagare manutenzione strade e asili, anche se non si potrebbe".
Eccoci dunque all'ultimatum lanciato dalle tre Cna. "Se le istituzioni non risponderanno alla nostra richiesta di convocare un tavolo entro fine mese - ha detto Elena Calabria - la Cna aiuteremo i nostri associati a calcolare la giusta tariffa. E siamo disponibili ad affiancare le imprese in un'eventuale contenzioso con i comuni".
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