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Attualità giovedì 19 aprile 2018 ore 11:24

Un mare di plastica ripulito dai pescatori

Venti chili di rifiuti al giorno recuperati con il progetto Arcipelago pulito della Regione Toscana. Prima i pescatori dovevano rigettarli in mare



LIVORNO — La rete torna sul peschereccio piena di pesci e rifiuti: bottiglie, taniche, sacchetti tirati su nel mare davanti a Livorno dai pescatori del progetto 'Arcipelago Pulito' nato dall'intesa tra Regione Toscana, Ministero dell'Ambiente e Unicoop Firenze entrato nella fase sperimentale.

Il progetto della Toscana è il primo in Italia a colmare il vuoto normativo che di fatto rende i pescatori responsabili dei rifiuti speciali pescati costringendoli a smaltirli a proprie spese o a rigettarli in mare. Con il progetto 'Arcipelago Pulito', invece, la plastica è gettata prima in appositi sacchi a bordo e poi in speciali cassoni in porto, prelevata da Labromare, concessionaria del porto di Livorno per la pulizia degli specchi d'acqua portuali e trasferita in un centro di Pontedera per essere analizzata, classificata e poi riciclata o smaltita. 

"Un esperimento - ha detto Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della Regione Toscana – che può diventare un modello, che fa bene all'ambiente ma anche all'economia. Non è infatti solo un progetto sperimentale. Abbiamo visto che è utile, funziona e ha senso pratico. Certo ora va strutturato e reso ancora più efficace, ma è già un esempio di economia collaborativa e circolare, un tema al centro dell'agenda di questa giunta regionale".

La Guardia costiera è incaricata di vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni in mare che dopo i sei mesi di sperimentazione potrebbero essere estese anche alle acque di Piombino, dell'Isola d'Elba e di altre località anche fuori dalla Toscana. 

Ora si pensa già ad allungare l'elenco dei tipi di rifiuti che i pescatori possono raccogliere: non solo plastica ma anche ferro, alluminio e legno che inquinano il mare. E il mare ringrazia.


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