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Attualità giovedì 28 novembre 2024 ore 15:58

Personale Asl a lezione contro le aggressioni

Circa 70 gli operatori che hanno partecipato agli eventi di formazione che si sono tenuti a Lucca, Livorno e Viareggio



LUCCA — Saper prevenire e affrontare una possibile aggressione mantenendo la propria sicurezza e quella dei pazienti. Questo il tema al centro degli eventi formativi, organizzati dall'Asl nord ovest, e rivolti al personale che opera in particolare al front office, in pronto soccorso, nelle strutture di salute mentale e in quelle della sanità penitenziaria.Gli eventi formativi sull'uso consapevole del corpo si sono svolti tra il 25 e il 26 Novembre a Viareggio, Lucca e Livorno. Circa 70 gli operatori Asl dei profili sanitario, socio-sanitario ed amministrativo che hanno partecipato all'iniziativa. Ma l'obiettivo, spiega l'azienda sanitaria, è quello di proseguire su questa strada anche nei prossimi mesi.

Il corso è tenuto dallo spicologo Salvatore Guastella, dall'educatore Francesco Fasciano e dalla assistente amministrativa Piera Spiteri, accomunati da competenze in meditazione e arti marziali e da una lunga esperienza nei servizi sanitari pubblici, anche in territori difficili. 

Si tratta del terzo livello di un percorso di formazione che prevede una preparazione di base per la prevenzione delle aggressioni rivolta a tutto il personale, a cui segue un corso di secondo livello sulle tecniche di comunicazione e descalation per la prevenzione delle aggressioni nei contesti a rischio alto, organizzati e condotti con gli esperti delle strutture della rete salute e sicurezza, della psicologia aziendale e della sicurezza dei pazienti.

“Per questo corso - sottolinea il direttore dell’unità operativa complessa Sicurezza del paziente Tommaso Bellandi - abbiamo invitato un gruppo di colleghi del Servizio sanitario pubblico della Sicilia, che è stata la prima regione in Italia ad avviare iniziative per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale sanitario già a partire dal 2007, quando venne elaborata, proprio da un gruppo di esperti siciliani, e poi pubblicata la raccomandazione del Ministero della Salute per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale sanitario e al contempo per garantire la sicurezza dei pazienti”.

Lavorando su scenari realistici di rischio di aggressione sul territorio e in ospedale, i partecipanti al corso hanno sperimentato le tecniche per l’uso del respiro nella gestione della rabbia, per assumere le posture adeguate e mantenere l'equilibrio, nonché per mettere in atto movimenti utili ad evitare comportamenti aggressivi portati da altri, liberarsi in sicurezza e trovare la via di fuga in caso di aggressione fisica. Il corso è stato realizzato grazie ai fondi accessori della Regione Toscana per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale delle aziende sanitarie, in applicazione della legge 113 del 2020.

“L’evento formativo - aggiunge il direttore della Rete Salute e Sicurezza dell’Azienda USL Toscana nord ovest Massimo Ughi - è stato organizzato a partire dall'analisi dei dati relativi alla segnalazione di aggressioni e ascoltando le richieste dei lavoratori. Il corso fa parte di un programma di lavoro aziendale che comprende il rafforzamento della presenza del servizio di vigilanza, l'adozione di sistemi di chiamata rapida della vigilanza, oltre a interventi per definire spazi sicuri e vie di fuga per gli operatori esposti al rischio di aggressioni. In corso anche un costante dialogo con le Prefetture e le forze dell'ordine, per un impegno comune a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori dell'azienda sanitaria”.

"L’Azienda Usl Toscana nord ovest - si legge in una nota dell'azienda sanitaria- rinnova l'invito ai cittadini a rivolgersi sempre in modo gentile e rispettoso nei confronti del personale dell'Asl. La sofferenza per la malattia o le preoccupazioni per un proprio caro generano ovviamente emozioni forti nei pazienti e nei familiari, così come le difficoltà che talvolta si possono incontrare in un percorso assistenziale. Niente giustifica però comportamenti aggressivi o minacce nei confronti dei lavoratori delle strutture sanitarie, che sono oggetto di sanzioni penali recentemente aggravate dal Decreto legge 137 del 1° ottobre 2024 che ha portato le pene per chi aggredisce il personale delle Aziende sanitarie fino a 5 anni di carcere con arresto anche in flagranza differita e fino a 10mila euro di multa per danneggiamento. La protezione e la tutela di chi lavora nelle Aziende sanitarie è fondamentale per garantire il diritto alla salute ed alla sicurezza delle cure".


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