Attualità venerdì 24 ottobre 2025 ore 12:20
Gemelline salvate dai cardiologi toscani in Eritrea

Le bimbe di 9 mesi con la stessa malformazione al cuore sono state operate d'urgenza dai medici toscani del team di Monasterio. Sono fuori pericolo
MASSA — Due sorelline uguali uguali. Stesso viso, stessi occhi profondi. Gemelline con lo stesso cuoricino malato. Le bambine di appena 9 mesi pesano una 4 chili e mezzo l'altra 5. Sono arrivate all’International Operation Center for Children di Asmara, in Eritrea, in braccio a mamma e papà. I due giovani genitori sapevano che era arrivato il team di Monasterio e Mission Bambini e speravano che i medici italiani potessero aiutarli.
Così è stato. La dottoressa Nadia Assanta, che dirige l’unità di Patologie Cardiache medico chirurgiche dell’infanzia e del congenito adulto all’Ospedale del Cuore, durante l'ecografia ha diagnosticato la grave malformazione cardiaca: “Non sapevo si trattasse di due gemelline - confida la dottoressa -. Ho visitato la prima e diagnosticato la cardiopatia. Quando è arrivata la seconda, ho pensato si trattasse della stessa bambina perché le piccole sono identiche. E’ stato allora che ho scoperto trattarsi di gemelle omozigoti. Con gli stessi splendidi occhi e la stessa grave malformazione al cuore”.
Il team non perde un attimo: le piccole vanno operate il prima possibile.
Una corsa contro il tempo
L’intervento non è in agenda, ma il dottor Bruno Murzi, già storico Direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale del Cuore e capo della missione, decide che non si può rimandare. Le piccole entrano in sala, una dopo l’altra: il dottor Murzi, affiancato dalla dottoressa Vera Cetera cardiochirurga pediatrica di Monasterio, guida il team durante le due operazioni complesse, eseguite una dopo l’altra.
Fuori, la mamma attende il primo intervento con l’altra piccolina tra le braccia; quando vede entrare in sala la seconda, dopo la prima operazione, ripete senza sosta: "La mia paura è doppia".
E doppia è la felicità quando le confermano che tutti e due gli interventi sono andati bene: il difetto cardiaco è stato corretto in via definitiva. Le gemelline rimangono, vicine nello stesso lettino, in terapia intensiva per 3 giorni, 2 in sub intensiva. Quando l’équipe di Monasterio e Mission Bambini rientra in Italia, loro sono state già estubate e dimesse dalla terapia intensiva. Stanno bene.
Vent'anni di missioni umanitarie
E come le due piccine, così stanno bene anche gli altri 24 pazienti operati durante la missione tra cui un bimbo emofiliaco: i medici sono intervenuti in urgenza con un intervento salva-vita, rimuovendo il liquido accumulato intorno al cuore.
Ancora emozioni, ancora solidarietà, ancora storie di speranza dall’Eritrea, come quelle di centinaia di bambini salvati durante due decenni di missioni. Un progetto, quello dell’Eritrea, iniziato oltre 20 anni fa e guidato proprio dal dottor Bruno Murzi per ridare speranza di vita a tantissimi piccoli pazienti e alle loro famiglie.
“Potremmo citare numeri, raccontare di due decenni di missioni, di decine e decine di vite salvate, ma lasciamo che a raccontare cosa significano le nostre missioni umanitarie - spiega Luciano Ciucci, Direttore Generale di Monasterio - sia la storia di queste due piccole gemelle. Loro sono insieme simbolo e conferma del nostro impegno nella cooperazione sanitaria a sostegno dei paesi più svantaggiati".
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