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Attualità martedì 22 ottobre 2024 ore 18:00

Pacemaker bicamerale senza fili, Toscana tra le prime in Italia

L'intervento, eseguito dal team di cardiologia dell'ospedale Apuane, è il primo in Toscana e tra i primi in Italia dopo l'approvazione europea



MASSA — Innovativo intervento all'ospedale Apuane di Massa, dove in questi giorni è stato impiantato un pacemaker bicamerale senza fili. L'intervento, riferisce l'Asl nord ovest in una nota, tra i primi di questo tipo in Italia dopo l’approvazione europea, è stato eseguito dal team di cardiologia diretto dal dottor Giuseppe Arena, che è anche referente per l’Asl Toscana nord ovest per l’aritmologia interventistica, insieme al professor Antonio Curnis, arrivato appositamente a Massa dall’Università di Brescia.

"Il sistema di pacemaker bicamerale senza fili  - spiega una nota dell'Asl nord ovest- risponde alle esigenze delle persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Si tratta di un’innovazione rivoluzionaria, che consente a due pacemaker senza elettrocateteri di comunicare e sincronizzarsi tra di loro ad ogni singolo battito del cuore grazie alla tecnologia di comunicazione implant-to-implant.

Ad illustrare la tecnica, che  amplia la possibilità di trattamento rispetto ai pacemaker monocamerali senza fili, è il dottor Arena. "Il dispositivo, denominato Aveir DR, è composto da due pacemaker, uno stimola l’atrio destro e uno stimola il ventricolo destro".

I vantaggi sono molteplici: ogni dispositivo è circa 10 volte più piccolo di un pacemaker tradizionale e a differenza di questo "Viene impiantato direttamente nel cuore attraverso una procedura minimamente invasiva - prosegue Arena- che non prevede l'uso di elettrocateteri, pertanto non comporta cicatrici e nemmeno la creazione di una tasca visibile a livello del torace, con una considerevole riduzione dei potenziali rischi di infezioni e un periodo di recupero post-impianto meno restrittivo e più breve. E' un device che consente di mantenere il sincronismo atrioventricolare quando ve ne sia la necessità clinica, in pazienti con difficoltà di accessi venosi (come i dializzati) o ad elevato rischio infettivo. Il progressivo incremento dell’aspettativa di vita, e con essa della prevalenza di malattie croniche, hanno favorito un progressivo aumento delle aritmie cardiache, che sono fra le cause più frequenti di mortalità, accessi al Pronto soccorso e ricoveri. Si parla di ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale (bradicardia) quando la frequenza cardiaca è inferiore a 60 battiti al minuto. L’impianto di un pacemaker si rende necessario quando, a causa del rallentamento del battito cardiaco, il cuore non riesce più a sopperire alle richieste dell’organismo generando seri problemi di salute”.

“L'impianto – chiude il dottor Arena - è stato possibile grazie alla sollecita autorizzazione del dipartimento delle specialità mediche, diretto dal dottor Roberto Andreini, e della Direzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, che vorrei ringraziare pubblicamente insieme a tutta l'equipe della Cardiologia dell'ospedale Apuane che si è mostrata ancora una volta all'altezza delle nuove sfide e delle nuove opportunità di trattamento, anche di pazienti particolarmente fragili”.


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