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Cronaca giovedì 11 maggio 2017 ore 14:54
Eutanasia, il gip non archivia ma prende tempo
Il gip per ora non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm per l'attivista accusato di aiuto al suicidio di Dj Fabo. Nuova udienza il 6 luglio
MILANO — Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano per il momento non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm che ha indagato sul suicidio assistito di Dj Fabo, gravemente malato di sclerosi multipla, e su Marco Cappato, accusato di istigazione al suicidio per aver accompagnato Fabo nella clinica svizzera dove ha ottenuto l'eutanasia.
Il giudice però non ha neppure respinto del tutto la richiesta, disponendo nuove indagini, l'imputazione coatta o il rinvio a giudizio. Ha invece preso tempo fissando una nuova udienza per il 6 luglio durante la quale i difensori di Cappato e i pm dovranno confrontarsi. "Poi prenderò una decisione" ha detto il gip.
Nel frattempo, Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, ha dichiarato che proseguirà nel suo impegno per il suicidio assistito, continuando ad assistere le persone ammalate che lo richiedono e soprattutto portando avanti la mobilitazione nazionale a favore della nuova legge sul testamento biologico.
"La legge approvata in prima lettura dalla Camera è una svolta verso il rispetto delle volontà dei pazienti e della dignità della persona - ha dichiarato Cappato - Questo primo risultato sarebbe stato impossibile senza il coraggio di coloro che hanno lottato pubblicamente per vedere rispettate le proprie volontà, da Welby a Trentini passando per Englaro, Nuvoli, Ravasin, Velati, Fanelli, Piludu, Fabo e tabti altri. Adesso è necessario impedire che sia vanificato il lavoro fin qui svolto".
"Riteniamo necessario un rapido passaggio in tempi rapidi del testo al Senato anche per ottenere alcune modifiche - continua Cappato - eliminando il rimando alla deontologia professionale come motivazione per ostacolare la volontà del paziente insieme a formulazioni ambigue sul trattamento psicologico dei malati che vogliono interrompere le cure. L'impotante è chiarire che la volontà del medico non può in alcun caso trasformarsi in imposizione di coscienza del medico sulla pelle del malato e contro la sua volontà".
Per ottenere un esame immediate del testo, l'associazione Luca Coscioni ha organizzato due settimane di mobilitazione nazionale che culminerà il 13 e 14 maggio con un fine settimana di iniziative in tutta Italia. A Firenze, Bologna e Milano il 13 maggio un notaio sarà a disposizione dei cittadini per autenticare i testamenti bioloigici.
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