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Attualità lunedì 06 dicembre 2021 ore 18:05

Moby Prince, "Non ci sono documenti secretati"

Mario Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi risponde alla commissione d'inchiesta sulla disastro Moby Prince. "Ferita aperta, impegno per la verità"



LIVORNO — "Non ci sono atti o documenti soggetti a classificazione di segretezza" sul disastro del Moby Prince, avvenuto il 10 aprile 1991 a Livorno dove morirono 140 persone dopo la collisione tra il traghetto e una petroliera Agip. 

A scriverlo il presidente del Consiglio Mario Draghi rispondendo a una richiesta della commissione d’inchiesta parlamentare presieduta dal deputato del Pd Andrea Romano. 

Non solo, secondo quanto risponde il presidente del Consiglio, al governo non risulta inoltre che siano stati apposti limiti "all'accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria di porto a seguito delle richieste formulate da parte dell'Autorità giudiziaria e delle commissioni parlamentari". 

Draghi, inoltre, ha sottolineato che si tratta di una "vicenda dolorosa, una ferita aperta per l'Italia e occorre impegnarsi per la verità e individuare le responsabilità".

"Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi per aver risposto alla richiesta unanime di desecretazione degli atti relativi alla strage della Moby Prince che era venuta in Agosto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta - scrive il presidente della commissione Romano in una nota -. Oltre alla condivisione degli obiettivi di piena ricostruzione della verità che viene dal presidente del Consiglio, è particolarmente importante la notizia circa l'assenza di documenti o atti relativi al disastro della Moby Prince che siano stati soggetti a classifiche di segretezza. Ogni atto pubblico relativo alla Moby Prince è dunque a disposizione della Magistratura e del Parlamento, come ci ha comunicato il Presidente del Consiglio. E' un motivo in più affinché l'impegno delle istituzioni per la verità proceda con assoluta urgenza, come dovere alla memoria delle 140 vittime della strage e alla coscienza civile del nostro Paese".


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