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Politica venerdì 17 luglio 2015 ore 17:00

Pari opportunità ma non nelle commissioni

Irene Galletti

La consigliera regionale Galletti del M5S contesta "il partito unico della Toscana": "Nelle commissioni in 20 ruoli di vertice ci sono solo 3 donne"



FIRENZE — La legge elettorale toscana approvata nel settembre 2014 e applicata per la volta alle regionali del 31 maggio scorso stabilisce l'alternanza di genere per la presentazione delle liste dei candidati. Ma questo non si è tradotto in un sostanziale aumento delle consigliere donne elette (passate da 10 su 55 a 11 su 40 fra la vecchia e la nuova legislatura) e nemmeno in una presenza maggiore nei ruoli di vertice, almeno per ora. 

Su questo punto è intervenuta la consigliera del Movimento 5 Stelle Irene Galletti.

"Per l'ennesima volta il partito unico nel Consiglio Regionale della Toscana si dimentica delle donne ed elegge come presidenti delle commissioni consiliari solo appartenenti al genere maschile - dichiara Irene Galletti in una noita - Scendendo di un gradino, tra i vicepresidenti, l'unica donna sono io e lo stesso trattamento e' stato riservato anche al ruolo di vicepresidente segretario, con un'altra unica donna su cinque, Ilaria Bugetti". 

"Da uno sguardo d'insieme si puo' notare come, dall'insediamento ad oggi, il Consiglio Regionale abbia eletto 6 uffici di presidenza, assegnando ruoli a 20 consiglieri di cui solo 3 sono donne - prosegue la consigliera del Movimento 5 Stelle - Se la matematica ci dice che parità significa la metà, mi chiedo se il Pd, che ha veicolato la maggioranza di queste scelte, non abbia qualche problema con la materia. Mi auguro sia solo questo e non un pregiudizio di fatto sulla parita' di trattamento tra uomini e donne".

L'esponente pentastellata  intende  dar seguito a questa sua analisi facendola diventare una questione politica nella Commissione regionale pari opportunità: "Portero' personalmente la questione in commissione - puntualizza Galletti - e presentero' a breve una proposta di modifica dell'articolo del regolamento consiliare dove si legge che nella composizione degli uffici di presidenza e' garantita di norma la presenza di entrambi i generi. Quel 'di norma' deve sparire quando in Consiglio ci sono i numeri per ottenere un passo decisivo verso la parita' di genere".


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